Il mistero gaudioso del presidente del Consiglio del governo Lega-M5S

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-05-14

Ancora mistero su Palazzo Chigi: la Lega avrebbe tirato una carta improponibile, un professore di economia dalle simpatie anti-euro. I 5 Stelle hanno risposto con un giudice amministrativo. Circola il nome di un patologo e quello di tanti politici. Oltre a un aneddoto divertente

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C’è un mister X sulla strada del governo Lega-M5S. Mentre ieri pomeriggio il Quirinale pressava Matteo Salvini e Luigi Di Maio per avere il nome del presidente del Consiglio proposto grillini e Carroccio, Di Maio annullava l’intervista a Che tempo che fa in cui avrebbe dovuto comunicarlo. Perché l’accordo ancora non c’è e i nomi (o gli identikit) che girano movimentano le giornate degli sherpa.

Il presidente del Consiglio del governo Lega-M5S

Il Fatto Quotidiano racconta che ognuno dei due ha fatto il nome di un “terzo uomo” da proporre a Mattarella: “Si parla di due professori. La Lega avrebbe tirato una carta improponibile, un professore di economia dalle simpatie anti-euro. I Cinque Stelle avrebbero riaperto il cassetto dei ministri presentati prima del voto e proposto Giuseppe Conte, l’avvocato vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa”. Fin troppo facile immaginare chi potrebbe essere il professore di economia che la Lega vorrebbe portare a Palazzo Chigi. Ancora più facile immaginare l’imbarazzo dei 5 Stelle quando sul tavolo arriva il nome di Giulio Tremonti. Che però alla fine non viene considerato in corsa.

governo lega m5s
Il tavolo del contratto con le due delegazioni di Lega e M5S

Il totopremier appassiona anche Repubblica:

Non è interessato, ad esempio, l’ex rettore della Bocconi Guido Tabellini. Qualcuno azzarda il nome di un altro accademico, il rettore della università degli Studi di Milano ed anatomopatologo Gianluca Vago. E molti cercano di capire se l’economista Carlo Cottarelli abbia trascorso il week-end a Milano. C’era certamente Giorgetti, l’ipotesi più abusata in questa crisi che sembra non finire mai.

Ma può essere davvero lui, se la comunicazione grillina si esibisce ancora a sera in contorsioni lessicali? «Di Maio ha detto che sarà un politico – spiegano – ma in realtà voleva solo dire che si tratta di un premier di un governo politico, con un programma politico. Diciamo che non sarà neutro…». Quanto buio attorno a Mister X. Circola per tutto il giorno anche l’idea Maroni. Ma come può Salvini promuovere un nemico interno, per di più in ottimi rapporti con il Cavaliere? Poi, per bilanciare gli umori del Carroccio, torna ad affacciarsi anche l’ipotesi Giulia Bongiorno.

Il professore di economia antieuro e il docente universitario

Il nome di Gianluca Vago è certamente nome di alto profilo e ha tra i suoi grandi estimatori il governatore lombardo Attilio Fontana. Tuttavia l’interessato smentisce con il Corriere della Sera. Che racconta anche di un buffo tentativo di proporre persino Alessandro Di Battista:

Di Maio prova ancora a chiedere la premiership per il Movimento. La strada, però, per lui è sbarrata. Un 5 Stelle gli chiede:«Ma non sei pentito di dover rinunciare a Palazzo Chigi per non aver stretto la mano a Berlusconi?». «No, preferisco essere stato coerente con le mie idee», risponde il capo politico. Che tenta un’ultima mossa: punta su Alessandro Di Battista. Il nome, però, non trova il gradimento del Carroccio. Sul tavolo circolano anche le opzioni Fraccaro, Giorgetti, Sapelli. Si riflette.

premier non eletto dal popolo governo lega m5s
Vignetta da: Karbopapero su FB

Il retroscena più divertente lo racconta la Stampa: Salvini avrebbe dato a Di Maio un’ultima estrema chance per esaudire il suo desiderio di andare a Palazzo Chigi: «Stringi la mano a Berlusconi e diventi premier». La risposta è stata la stessa di tutte le ultime settimane: «Mai, sono orgoglioso di non averlo fatto prima e non lo faccio ora». Un altro nome, che esce sul Giornale, è quello di Michele Geraci, professore di economia a Shanghai, teorico della compatibilità tra flat tax e reddito di cittadinanza e critico sull’integrazione monetaria europea, nome proposto da Salvini. Geraci è stato ospite di alcune iniziative della Lega e della scuola di formazione politica organizzata da Armando Siri.

Il ritorno di fiamma

E non è tutto. Perché nel bailamme esce anche il nome di Elisabetta Belloni, che non a caso era in pole position per il governo di Mattarella, e quello di Giacinto della Cananea. In ogni caso, tutti nomi molto lontani da quell’investitura popolare che è stata fonte di polemica da parte di Lega e M5S negli ultimi anni in Parlamento. La Stampa intanto fa sapere che Lega e M5S hanno scelto i propri uomini (e donne, poche) per la squadra.

Sarà «super politico» giurano dal M5S Per quanto riguarda i grillini, nessuna sorpresa. Chi era al tavolo dovrebbe essere nel governo: Vincenzo Spadafora, possibile sottosegretario a Palazzo Chigi, Alfonso Bonafede, Laura Castelli. Per il Carroccio: Giancarlo Giorgetti, anche lui sottosegretario alla presidenza del Consiglio. L’avvocato Giulia Bongiorno, altro nome in pole per guidare l’esecutivo, dovrebbe entrare di sicuro. Sulla soglia del governo anche il fedelissimo capogruppo dei senatori Gianmarco Centinaio e il presidente della commissione speciale Nicola Molteni.

presidente del consiglio governo lega-m5s
Il totoministri della Stampa (14 maggio 2018)

E Amedeo La Mattina con Ilario Lombardo racconta anche un altro gustoso retroscena che riguarda il tavolo sul governo: Borghi ha fatto strabuzzare gli occhi pure ai colleghi di partito quando davanti all’osservazione che se avessero sforato i conti, il Ragioniere dello Stato avrebbe respinto le riforme, ha risposto: «Che problema c’è, cambiamo il Ragioniere»).

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