Opinioni
Banca Popolare di Sondrio, lo stop alla trasformazione in SPA
neXtQuotidiano 05/04/2019
La Banca Popolare di Sondrio potrebbe vedere stoppata la sua trasformazione in SPA. Tra gli emendamenti al Decreto Crescita ce n’è infatti uno che avrebbe l’effetto di bloccare la conversione in società per azioni della popolare. Un’ipotesi che fermerebbe i fondi Amber e Oceanwood, i quali vogliono prendere il controllo della banca. La misura avrebbe effetto […]
La Banca Popolare di Sondrio potrebbe vedere stoppata la sua trasformazione in SPA. Tra gli emendamenti al Decreto Crescita ce n’è infatti uno che avrebbe l’effetto di bloccare la conversione in società per azioni della popolare. Un’ipotesi che fermerebbe i fondi Amber e Oceanwood, i quali vogliono prendere il controllo della banca. La misura avrebbe effetto anche sulla Popolare di Bari:
Poche righe per abrogare quattro articoli e bloccare sine die la conversione in spa di Popolare di Sondrio, sancendo la vittoria dei soci locali sui fondi attivisti Amber e Oceanwood, entrati con il 5% a testa ai tempi della riforma e all’assedio perché con la futura spa e la regola “un’azione, un voto” puntavano a diventare i primi due azionisti. La misura, che potrebbe entrare nel decreto crescita, arriva dalla Lega, prevalente in Valtellina: e avrebbe difatti conseguenze – ma forti – solo sulla Popolare di Sondrio, unica mutua con attivi oltre gli 8 miliardi di euro che, come chiede la riforma, non è ancora diventata spa.
L’altra è la Popolare di Bari, ma lì management ha già detto che entro pochi mesi nascerà la spa, anche per meglio raccogliere nuovi capitali in vista di un critico riassetto. A Sondrio invece la banca è più solida e redditizia: per questo soci e manager locali hanno da subito osteggiato la riforma, e dopo i ricorsi si prendono tutto il tempo (l’attuale termine di legge per fare la spa è il 31 dicembre).
Secondo la nuova norma, cadendo tempi e soglia, che l’Assopopolari aveva criticato perché arbitrari, cadono quindi le sanzioni per chi non adempie. Ma restano «salvi gli effetti delle operazioni di fusione e trasformazione già perfezionati»: chi ha dato ha dato.
Leggi anche: Esino Lario: il sindaco che vuole vendersi il paese