Economia
Banca Popolare di Bari, il nuovo piano di De Bustis
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-03-21
La vendita delle sofferenze a un prezzo alto e l’evoluzione in community bank collegata al territorio
Un nuovo piano per la Banca Popolare di Bari. Dopo l’ok alla trasformazione in società per azioni e, soprattutto, lo scoppio del caso Tercas, l’istituto guidato da Vincenzo De Bustis sta lavorando a un piano su due livelli. Il primo livello prevede la cessione del portafoglio di sofferenze.
Banca Popolare di Bari, il nuovo piano di De Bustis
SGA e DoBank dovrebbero rilevare i crediti deteriorati che la banca ha in pancia per 2,57 miliardi a un prezzo più alto di pacchetti simili già ceduti da banche popolari. Banca Popolare di Bari avrebbe ritenuto l’opzione Sga-doBank preferibile in termini di prezzo rispetto a quelle prospettate da altri operatori come Varde, Tpg e Ifis. C’è poi, fa sapere oggi il Sole 24 Ore, una seconda parte del piano, un secondo livello, che sarebbe stato ideato dallo stesso De Bustis, anche se per ora si tratterebbe di un’ipotesi che dovrà essere valutata ulteriormente e confermata:
Secondo il disegno allo studio, ci potrebbe essere una scissione della Popolare di Bari in due realtà: da una parte una Spa, con la clientela affluent, e dall’altra una community bank collegata al territorio e dedicata al retail e alle micro-imprese. Gli attuali soci avrebbero azioni di entrambe le entità divise.
Il progetto sarebbe dunque un’evoluzione rispetto alla semplice trasformazione in Spa. L’aumento di capitale di cui si parla da tempo, da oltre 200 milioni di euro, verrebbe dunque realizzato soltanto sulla Spa e sarebbe preludio all’ingresso di nuovi investitori o famiglie imprenditoriali. La community bank permetterebbe invece ai soci attuali della Bari di restare nella compagine, mentre gli stessi si andrebbero a diluire nella Spa.
La PopBari potrebbe coinvolgere nel progetto la Banca Popolare Agricola di Ragusa.
Leggi anche: La disfida delle azioni della Banca Popolare di Bari