L’asse anti-M5S sul ponte di Genova

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-08-28

Il presidente della Liguria Toti e il sindaco di Genova Bucci si incontrano per spingere sulla ricostruzione del viadotto Polcevera. E immaginano un ruolo anche per la Società Autostrade. I grillini si arrabbiano. I leghisti ci pensano. E il cuore del vecchio centrodestra torna a pulsare. In chiave anti-M5S

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Prima le Autostrade che pubblicano la convenzione “top secret” per la quale avevano diffidato il ministero ai tempi di Delrio. Poi il governatore della Liguria Giovanni Toti che prima fa notare che la ricostruzione del Ponte Morandi, con le norme vigenti, spetta ad Autostrade così come la demolizione delle strutture ancora pericolanti. Infine l’arrivo nella sede della Regione di Renzo Piano con il suo plastico e l’incontro con lo stesso Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci mentre il leghista Edoardo Rixi si augura, da genovese e da sottosegretario alle infrastrutture, che si ricostruisca senza conflitti.

L’asse anti-M5S sul ponte di Genova

Insomma, pare evidente che l’asse di centrodestra non si sia del tutto spezzato dopo l’incontro tra Lega e M5S per il governo, e che si stia faticosamente ricostruendo invece proprio a Genova con l’occasione dell’emergenza ponte e a discapito dei grillini che invece sono impegnati a polemizzare con i Benetton e a promettere ritorsioni la cui attuazione non dipende da loro, ma al massimo alle prove che verranno fuori nell’inchiesta sul crollo. E che di questo asse faccia in qualche modo parte anche la Società Autostrade è dimostrato dalle parole dello stesso Toti all’emittente regionale Primocanale: «Di sicuro io non aspetterò la caducazione della concessione a Società Autostrade secondo il procedimento del ministro Toninelli che può durare abbondantemente dei mesi e noi dovremmo stare a guardare mentre il ministro Toninelli, Società Autostrade, Di Maio e tutto il cucuzzaro della politica italiana litiga sulla pelle dei genovesi senza ponte».

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I numeri di Autostrade (Corriere della Sera, 28 agosto 2018)

 

L’apparato ideologico su cui combattere la battaglia politica è ben definito: i genovesi e l’Italia hanno bisogno della ricostruzione dello snodo di ponte Morandi e non possono attendere i tempi biblici della politica ma vogliono avviare il prima possibile la ricostruzione. Per questo, con le norme vigenti, l’interlocutore è Autostrade e non può essere escluso dalla ricostruzione come vorrebbero Di Maio e Toninelli. Anzi, ha rivelato lo stesso Toti, sono in corso contatti tra la Cassa Depositi e Prestiti e ASPI e già oggi un’Associazione Temporanea di Imprese potrebbe vedere ricostruito il ponte anche con l’apporto di Fincantieri, messo sul tavolo qualche giorno fa dagli stessi 5 Stelle. Basta che non si perda tempo in chiacchere (e azioni legali) e si ricostruisca il ponte il prima possibile.

Il ponte del centrodestra anti-M5S

Ma se Toti è il centravanti della squadra anti-M5S, i leghisti al governo sembrano voler offrire una sponda ben precisa, visto che sul tema delle infrastrutture le divisioni con l’alleato sono sotto gli occhi di tutti ma il Carroccio non può permettersi di perdere i contatti con le realtà produttive del Nord che sono stati e sono ancora un grande serbatoio di voti. Per questo è meglio stare con Toti, possibilmente senza che i grillini se ne accorgano, per favorire la ricostruzione il più velocemente possibile e segnare un punto di fronte all’opinione pubblica e all’establishment. Dall’altra parte c’è chi ha annusato l’aria:  “Toti vuol far ricostruire il ponte Morandi ad Autostrade? Lo dica alle famiglie delle vittime”, ha cominciato ieri Di Maio tentando di trascinare anche il governatore nel vortice del risentimento dell’opinione pubblica.

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Il frontespizio del piano finanziario della convenzione tra MIT e ASPI [Fonte]

Tentativo fallito, vista la risposta di Toti: “Il ministro Luigi Di Maio sa bene che al di là delle chiacchiere quel ponte è ancora oggi nella concessione di Autostrade. Quindi è Autostrade che deve pagare la ricostruzione e presentare un piano lavori”. Non solo: “A legislazione vigente, il piano di costruzione della Gronda da parte di Società Autostrade resta quello previsto prima del crollo del ponte Morandi”, ha aggiunto mettendo sul piatto un’altra grande opera a cui la Lega è favorevole e il M5S no. Ora la palla passa nuovamente ad Autostrade. Che entro giovedì deve fornire alle istituzioni il piano per l’abbattimento e la ricostruzione del ponte per il quale, ha annunciato sempre oggi Toti, il consulente di Comune e Regione sarà Renzo Piano: un’eccellenza italiana a cui sarà difficile dire di no. Come a Regione e Comune quando chiederanno a gran voce di procedere alla ricostruzione, costi quel che costi e non importa chi la faccia. “Per il bene di Genova”, diranno. E sarà difficile per i 5 Stelle dire di no.

Leggi sull’argomento: Quanto si guadagna con le Autostrade e il confronto delle tariffe con il resto d’Europa

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