Fact checking
Parlamentarie, i risultati: hanno votato in 40mila
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-02-03
Un numero leggermente superiore a quello che ha scelto Di Maio come candidato premier (erano 37mila) ha deciso i candidati al Parlamento del M5S. Lo strano caso dei “voti ricevuti dai candidati ritirati e/o non in possesso dei requisiti richiesti”
Alle Parlamentarie del Movimento 5 Stelle per la definizione dei collegi plurinominali della Camera hanno votato 39.991 iscritti certificati che hanno espresso un totale di 92.870 voti. Per quelli del Senato 38.878 iscritti che hanno espresso 86.175 voti. Lo rende noto il blog delle stelle. In termini assoluti – ciascun candidato correva nel suo collegio di residenza – tra gli esponenti più votati figurano Carla Ruocco alla Camera, con 1691 voti, e Paola Taverna al Senato, con 2136 clic. Entrambe corrono a Roma. Luigi Di Maio, in Campania, ha preso 490 voti.
Parlamentarie, i risultati: hanno votato in 40mila
Il M5S riporta in un file i risultati per ogni collegio, e così vediamo che Laura Castelli è capolista con 433 voti, seguita da Claudia Angotti con 228 voti e Francesca Caviglia con 121. Il totale dei voti nel collegio è stato di 1711 e 102 sono stati i “voti ricevuti dai candidati ritirati e/o non in possesso dei requisiti richiesti”. Tra gli esponenti più votati, in termini di clic assoluti e tenendo conto quindi del differente numero di iscritti a seconda del collegio di residenza, figurano Nicola Morra con 564 voti, Danilo Toninelli con 502 voti, Laura Castelli con 433 clic, Manlio Di Stefano con 492 preferenze. Tra i candidati esterni a Gianluigi Paragone, in Lombardia, sono andate 300 preferenze mentre Elio Lannutti, a Roma, è stato votato da 405 iscritti.
Nel Lazio al Senato per i collegi 1-2-3 a vincere è Paola Taverna con 2136 voti seguita da Elena Fattori, amatissima con 1173 voti e la new entry (ma già in politica con l’IDV) Elio Lannutti. Quarto arriva Gianluca Perilli con 254 voti mentre al quinto posto c’è quell’Emanuele Dessì finito al centro di polemiche e che i 5 Stelle, secondo quanto scrivevano alcuni giornali stamattina, vorrebbero in qualche modo far dimettere in maniera preventiva.
I volti più amati dai 5 Stelle
In questo quintetto, a parte il volto noto Lannutti, ci sono tre precedentemente eletti (Perilli in Regione Lazio) e poi proprio Dessì, che è il più popolare candidato strettamente della base al Senato. I voti ci permettono in qualche modo di poter stilare una classifica dei volti più amati dai 5 Stelle. Ma anche ad esempio di notare che sono tantissimi i candidati che hanno ricevuto un solo voto (e tra questi forse qualcuno si è votato da solo), mentre i voti ricevuti dai candidati ritirati e/o non in possesso dei requisiti richiesti arrivano a essere 748, il che fa pensare che ci sia stata qualche grossa eliminazione. Il totale dei voti ricevuti nel collegio è 12mila.
Nel collegio Lazio 1 alla Camera svettano, a dimostrazione della grande popolarità presso i romani, Carla Ruocco, Federica Daga, Stefano Vignaroli e Massimo Enrico Baroni: sopra le mille le preferenze per Ruocco e Daga. Gli altri arrivano molto distanziati in voti da questo quartetto, che ha quindi altissima popolarità presso gli iscritti. Non a caso si tratta anche qui, come al Senato, di quattro eletti.
Tanto per dare un termine di paragone, alle Parlamentarie del Lazio 2 alla Camera arriva prima Marta Grande con 310 voti su un totale di 1466 votanti. Il capitano Gregorio De Falco (candidato sempre a Palazzo Madama) ha vinto il collegio Toscana – 02 raccogliendo 262 voti su 2.155.
I casi curiosi delle Parlamentarie
Ci sono poi i casi curiosi delle Parlamentarie, come quello di Ivana Mainenti che si trova candidata all’estero nel collegio dell’America Meridionale con tre voti. Non c’è nulla di strano ovviamente: ci sono soltanto pochi iscritti al M5S tra chi risiede in America Meridionale: in totale sono appena 31 i voti del collegio. Alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle per la definizione dei collegi plurinominali della Camera e del Senato sono stati espressi in Puglia 14.472 voti, su un totale nazionale di 92.870. Tra gli esponenti più votati in Puglia e candidati figurano Barbara Lezzi con 951 voti e Maurizio Buccarella con 492 (entrambi Senato Puglia 2), poi Giuseppe L’Abbate (Camera Puglia 3) e Giuseppe D’Ambrosio (Camera Puglia 4) con 349 voti ciascuno.
“Noi abbiamo pubblicato il dato delle Parlamentarie in questo momento, mentre vi parlo, avrete tutti i dati pubblici sui risultati. E per quanto mi riguarda, il M5S non è una navicella che porta chiunque in Parlamento, abbiamo dovuto applicare delle regole”, ha detto Luigi Di Maio commentando i risultati. “Le nostre liste sono piene di supercompetenti che cambieranno l’Italia”.
Lo strano caso dei “voti ricevuti dai candidati ritirati e/o non in possesso dei requisiti richiesti”
Qualcuno potrebbe chiedersi perché c’è il totale di “voti ricevuti dai candidati ritirati e/o non in possesso dei requisiti richiesti”, che si trova alla fine di ogni tabella. Il motivo è semplice: in quel calderone ci sono i candidati che hanno voluto ritirarsi e quelli che sono stati esclusi dal M5S dopo segnalazioni arrivate a causa dei giornali o del lavoro di scrematura che sostiene di aver fatto il MoVimento 5 Stelle. Che però non sembra aver funzionato alla grandissima. Se i grillini avessero fatto sapere i nomi e i voti presi dai candidati esclusi per loro scelta, avrebbero potuto aprirsi al rischio di ricorsi in tribunale. Anche adesso i ricorsi in tribunale sono possibili, ma consegnando i numeri che certificavano la posizione in graduatoria il M5S avrebbe fornito una ulteriore prova del danno che il candidato escluso ha subito. I nomi invece sono stati omessi perché il M5S ha parlato in maniera generica dei motivi di esclusione, senza mai entrare nel merito ma sparando un po’ nel mucchio. Un candidato rifiutato avrebbe potuto sentirsi così ulteriormente “diffamato” dalla “messa in piazza” della sua esclusione.