Attualità
M5S, l’ipotesi delle dimissioni in bianco per Emanuele Dessì
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-02-03
Secondo i giornali i grillini vorrebbero far firmare all’ex consigliere di Frascati una carta in cui rinuncia al seggio in caso di elezione. Una situazione disperata, ma non seria
Il MoVimento 5 Stelle starebbe pensando alle dimissioni in bianco per Emanuele Dessì, il candidato al Senato nel collegio Lazio3 finito nella bufera per il video con Domenico Spada, la vicenda della casa popolare e quella delle botte a un cittadino rumeno. L’ipotesi, rimbalzata ieri nelle agenzie di stampa che citavano fonti del M5S e oggi finita anche sui giornali, costituirebbe una sciocchezza sesquipedale per i grillini non tanto per le spiegazioni che ieri ha fornito lo stesso Dessì, ma per l’evidente incostituzionalità della soluzione che sarebbe stata architettata dai vertici M5S. Scrive oggi Repubblica:
Emanuele Dessì, l’ex consigliere di Frascati candidato al Senato nel collegio proporzionale Lazio3, indigente al punto da occupare una casa comunale al prezzo di 7,75 euro al mese, nelle prossime ore potrebbe essere costretto a firmare una carta in cui rinuncia al seggio in caso di elezione. Una certezza, più che un’ipotesi: lo storico attivista dei Castelli romani, fedelissimo dell’aspirante governatrice Roberta Lombardi — assurto agli onori delle cronache per il suo video-balletto con un esponente del clan Spada e per un post su Fb in cui rivendicava il pestaggio di un ragazzo romeno — è stato piazzato al secondo posto nel listino bloccato.
L’ingresso a Palazzo Madama è dunque assicurato, ma quel portone — giura l’inner circle di Luigi Di Maio — Dessì rischia di non varcarlo mai. «Se dovesse essere vero quel che sta emergendo non può stare nel Movimento», lo ha già scaricato il capo politico.
È infatti evidente che Dessì non è attualmente accusato di nulla, tanto che il comune di Frascati ha ribadito che l’assegnazione della casa popolare alla sua famiglia era regolare; la conoscenza con Spada, come abbiamo scritto all’epoca della pubblicazione del video, era precedente ai guai con la legge del pugile; ma soprattutto, lo stesso Dessì ha mostrato ieri nel video un volantino che risale ad anni fa – e per il quale ha detto di aver querelato – in cui Dessì veniva accusato più o meno delle stesse cose tornate oggi d’attualità.
Il MoVimento 5 Stelle ha sostenuto di aver fatto supercontrolli (forse li hanno fatti i supercompetenti?) sulle liste, e non ha avuto nulla da ridire su Dessì fino al momento in cui un servizio televisivo di Piazzapulita ha raccontato le stesse cose che erano state raccontate sui giornali qualche giorno prima: perché nessuno ha sollevato il problema nel M5S finché non è finito in tv? E soprattutto: chi non sa controllare le sue liste come può anche solo lontanamente pensare di riuscire a governare un paese?