Opinioni
Il generale Pappalardo e la manifestazione del 2 giugno a piazza del Pincio
di dipocheparole
Pubblicato il 2020-05-20
“Il dado è tratto”, disse Cesare passando il Rubicone. E anche il generale Antonio Pappalardo non ha alcuna voglia di scherzare. Per questo annuncia una manifestazione per il 2 giugno in piazza del Pincio (e non più a piazza del Popolo) dopo che quei furboni di Salvini e Meloni gli hanno rubato la data. Pappalardo […]
“Il dado è tratto”, disse Cesare passando il Rubicone. E anche il generale Antonio Pappalardo non ha alcuna voglia di scherzare. Per questo annuncia una manifestazione per il 2 giugno in piazza del Pincio (e non più a piazza del Popolo) dopo che quei furboni di Salvini e Meloni gli hanno rubato la data.
Pappalardo annuncia quindi la manifestazione mentre il fido Silvano Mariotti, in un video su Youtube, spiega i motivi dello spostamento della location: “Noi non lasciamo la piazza alla signora Meloni e al signor Salvini. Noi a loro gli lasciamo l’osso. Questa decisione è stata presa dal Movimento Gilet Arancioni per far capire che noi non ci colleghiamo a nessuno e non prendiamo accordi con nessuno. Se vogliono partecipare devono dimettersi da parlamentare. E poi perché molte persone hanno capito che quel giorno a piazza del Popolo si poteva andare incontro a problematiche di sicurezza, abbiamo deciso con il generale Pappalardo di alzarci di quota e andare a manifestare in questo splendido posto così le persone che avevano delle paure possono stare tranquille perché quel giorno si arriverà direttamente in piazza di Spagna e poi si salirà sulla terrazza del Pincio. Nessun contatto con gli altri”.
Ciò nonostante, c’è ancora qualche scettico che non sembra volersi convincere. E fa notare che il 2 giugno sono ancora vietati gli spostamenti tra regioni, quindi si rischiano o le multe o il flop.
Ma c’è anche chi invece aspetta un gesto di coraggio, ovvero togliersi le mascherine e non rispettare le distanze di sicurezza, per dare così la prova che si tratta di un gesto rivoluzionario.
E poi c’è Pino, che sostiene che cambiare data porterà il governo a modificare quella delle riaperture regionali, mentre Fabio fa notare che tra i sostenitori dei gilet arancioni non c’è “nessun cagasotto con famiglia”, perché “chi fa la rivoluzione non si preoccupa di certe stronzate come la multa di 280 euro”. Poi c’è un pronostico importante: ci saranno 100mila persone in piazza.
Ora, a parte che 100mila persone al Pincio non c’entrano nemmeno una in braccio all’altra, la parola alla Rivoluzione.