La pagina facebook di Casapound chiusa da Facebook

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-09

La pagina che contava 277mila iscritti non è più raggiungibile. Cancellati anche i profili Instagram. Iannone annuncia una class action. “Le persone e le organizzazioni che diffondono odio non hanno spazio da noi”, dice un portavoce del social network

article-post

La pagina facebook di Casapound e altri profili social dei Fascisti del Terzo Millennio sono stati chiusi da Facebook. La pagina che contava 277mila iscritti non è più raggiungibile. Sono stati cancellati anche i profili Instagram.

La pagina facebook di Casapound è stata chiusa da Facebook

Anche il profilo di Simone Di Stefano non si trova più sul social network blu. Stamattina Di Stefano aveva annunciato la sua presenza alla manifestazione di Fratelli d’Italia e Lega a Montecitorio:  “Sono in piazza anche io. Non è il momento di dividere, ma di unire. E costruire con ogni mezzo una rivolta popolare, culturale e democratica a questo osceno governo di usurpatori”. “Dobbiamo portare i nostri temi e le nostre idee, perché questa opposizione ha bisogno di un’anima e di una visione chiara dello Stato e della nazione che vogliamo. Non solo immigrazione e tasse, ma anche la casa, il lavoro, i figli, i salari, lo Stato Sociale devono essere al centro di questa visione”, aveva scritto.

casapound cancellata pagina 1

Anche la pagina del Primato Nazionale è stata chiusa da FB. Casapound aveva annunciato lo scioglimento del partito dopo i ripetuti fallimenti alle elezioni; poi i Fascisti del Terzo Millennio avevano ricominciato a fare politica in occasione del crollo del governo Conte e dell’addio di Salvini al ministero dell’Interno, pensando forse di poter spuntare di nuovo un ruolo politico.  A parlare dal palco “contro” di piazza Montecitorio questa mattina c’era anche Valerio Benedetti, caporedattore della rivista sovranista e quotidiano online dell’area di CasaPound (l’editore è quello stesso Francesco Polacchi di Altaforte, finito nella bufera con il caso del libro-intervista a Matteo Salvini scoppiato al Salone di Torino). Benedetti è quello che qualche tempo fa scambiò un pezzo di satira di Andrea Marcenaro sul Foglio per vero. Poi aveva cancellato tutto. Anche la sua pagina faceboook  è scomparsa dai social network. Spariti anche i profili di Marsella e Chiaraluce, consiglieri municipali a Ostia.

Casapound cancellata da Instagram e Facebook

Il leader di Casapound Gianluca Iannone ha annunciato all’Adnkronos una class action parlando di atto discriminatorio dei colossi social. I profili Twitter invece sono ancora funzionanti.  “Stanno chiudendo tutti i profili, provinciali, regionali, nazionali e quelli ufficiali, sia del movimento che del blocco studentesco – spiega Iannone -. Stanno arrivando le notifiche a tutti, anche ai responsabili del Primato Nazionale (il quotidiano del movimento, ndr). Una situazione che rispecchia la situazione attuale del governo della poltrona. Intenteremo una class action urgente contro un atto di una prevaricazione vergognosa”.

andrea marcenaro immigrati pagati la metà

“Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia. Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram”, dice all’ANSA un portavoce di Facebook.

simone di stefano facebook casapound

A lamentarsi su Twitter c’è Simone Di Stefano: “Un abuso commesso in un giorno simbolico commesso da una multinazionale privata in spregio alla legge italiana. Uno sputo in faccia alla democrazia. Un chiaro segnale di censura che per ora colpisce noi, ma indirizzato a tutta l’opposizione al governo PD/5Stelle. Questo è solo l’inizio, chissà di cosa saranno capaci”.

simone di stefano facebook casapound 1

Poi Di Stefano ha continuato: “Sono stato il solo a parlarne: Facebook per numero di utenti italiani iscritti si configura di fatto come un servizio pubblico, e in regime di monopolio. E sarebbe ora che lo Stato intervenisse, perché su un simile social non può valere la legge privata di una multinazionale”.

Leggi anche: Tutti i neofascisti in piazza con Salvini e Meloni a difendere la democrazia

Potrebbe interessarti anche