Tutti i neofascisti in piazza con Salvini e Meloni a difendere la democrazia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-09

Chi l’avrebbe mai detto, assieme a Fratelli d’Italia e alla Lega in piazza davanti alla Camera sono comparsi anche movimenti di sinceri democratici per nulla nostalgici del Ventennio che chiedono di rispettare la sovranità popolare. Giusto: iniziamo dalle elezioni dove Forza Nuova e CasaPound hanno preso lo zero virgola. Oppure è un voto non abbastanza sovrano?

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«Questo è lo scenario che avremo di fronte nei prossimi mesi: il Ministero dell’Interno che a tutti i costi difenderà il Parlamento e difenderà un governo che è odiato dall’80% degli italiani». Così oggi Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, durante la manifestazione organizzata da Lega e Fratelli d’Italia contro il governo Conte. Ma, fa sapere Fiore, Forza Nuova è pronta ad andare contro l’alleanza dei Poteri Forti come «BCE, Bruxelles, Stati Uniti, Francia, Merkel» che vuole instaurare «una stagione di povertà e dittatura».

Roberto Fiore e il complotto del ministero dell’Interno

Ora è già divertente sentire un neofascista che si lamenta della dittatura. Ma assistere allo spettacolo di Roberto Fiore, uno che è stato condannato per banda armata e associazione sovversiva come capo di Terza Posizione, e che è scappato in Inghilterra (dove pare sia stato protetto da certi poteri forti locali, anche se lui ha sempre smentito) per evitare di finire in carcere è il colmo. Ma anche questa è l’Italia di oggi, quella che scende in piazza cantando l’Inno di Mameli e sventolando il Tricolore strillando contro l’emergenza democratica.

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E chissà che faccia faranno i militanti di Forza Nuova che hanno accompagnato Fiore a sentir ripetere i soliti slogan di queste settimane sul fatto che i veri fascisti sono quelli che vogliono impedire al Popolo di votare e di esercitare i suoi diritti costituzionali mentre i veri democratici sono quelli in piazza. C’è da dire che ogni qual volta il “popolo sovrano” è stato chiamato ad esprimersi non è che per Forza Nuova sia stata una pioggia di consensi. Anzi, le percentuali sono quelle da prefisso telefonico.

CasaPound chiede di rispettare la volontà popolare. Quella che l’ha lasciata fuori dal Parlamento?

Ma a dare man forte a Salvini ci sono anche i fascisti del terzo millennio di Casa Pound, in piazza c’era Simone Di Stefano, vice presidente dell’associazione che qualche tempo fa ha dato l’addio alla politica e già volto del movimento “Sovranità”. C’era il consigliere comunale di Ostia Luca Marsella, uno che era orgoglioso dell’amicizia con il boss Roberto Spada e Davide Di Stefano, un sincero democratico che va a fare i dispettucci a chi parla male del Duce.

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Tutta gente per bene, senza dubbio, che difende la democrazia dal basso contro quella del Palazzo, con qualche saluto romano scattato magari per riflesso condizionato (in fondo Mussolini ha fatto anche cose buone!!1). Perché senza dubbio tutte le persone – sovranisti, indipendentisti, fascisti nuovi e vecchi, aderenti del fu movimento dei Forconi e quant’altro – che erano in piazza in nome del popolo sovrano sono difensori della democrazia. Ed è questa la tragedia di Salvini, questo capo popolo che da settimane frigna contro la congiura di palazzo e racconta di aver “rimesso sul piatto sette ministeri” (ma non l’ha mai fatto) per amore del voto e delle elezioni (e non dei sondaggi). Chissà che Salvini prenderà le distanze da certi imbarazzanti alleati. Ma del resto la sovranità popolare va rispettata,  soprattutto quella che ha lasciato CasaPound e Forza Nuova fuori dal Parlamento e dall’Europarlamento.

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