Fact checking
Oggi il governo deve parlare dei rubli alla Lega e il PD litiga su Renzi
neXtQuotidiano 24/07/2019
Ne sentivate la mancanza? Ecco a voi una polemica ridicola, l’ennesima di questi giorni in cui il Partito Democratico (tutto) sembra più impegnato in una guerra interna che a fare opposizione.
Ci vuole un talento particolare per farsi del male così. Oggi che il governo deve riferire in Aula al Senato sui rubli alla Lega e Matteo Salvini, in evidente difficoltà, non ha nemmeno risposto a Giuseppe Conte su cosa avrebbe dovuto dire anche perché il cellulare di Savoini potrebbe infilare in grossi guai il Capitano, il Partito Democratico riesce a scannarsi nell’ennesima polemica interna.
Oggi il governo deve parlare dei rubli alla Lega e il PD litiga su Renzi
Il casus belli è ovviamente Matteo Renzi. Il senatore semplice di Scandicci annuncia su Facebook che non interverrà in Aula per rispondere al governo sui rubli alla Lega. Ieri a Omnibus su La7 aveva annunciato di aver chiesto di parlare a nome del Partito Democratico per replicare a Conte, ma, per dirla con le sue parole, “la cosa ha suscitato polemiche interne dentro il partito da parte dei senatori vicini alla segreteria”. Per questo annuncia la rinuncia a parlare.
Cos’è successo? È successo che ieri al termine della riunione dei senatori del Partito Democratico il vicepresidente Franco Mirabelli ha annunciato: “Il segretario Nicola Zingaretti non ha dato l’ok all’intervento del senatore Matteo Renzi domani in Senato, né il capogruppo Marcucci ha detto questo in Assemblea. Zingaretti si è limitato a rimettere la decisione all’assemblea dei senatori”.
La rinuncia di Renzi a parlare e l’attacco dei renziani
È quindi chiaro che è stato Renzi a rinunciare a parlare anche perché l’atteggiamento di Mirabelli e la sua risposta tradivano una chiara ostilità nei confronti del senatore semplice di Scandicci. E quindi non è del tutto chiaro perché subito dopo l’annuncio di Renzi i renziani siano partiti all’attacco di Zingaretti sostenendo che a Renzi sia stato impedito di parlare. A parte alcuni come Teresa Bellanova, che correttamente critica il “problema di metodo” sollevato dai zingarettiani, per il resto è un coro unanime: a Renzi è stato impedito di parlare.
E mentre Marcucci annuncia che per il PD parlerà Dario Parrini, su Twitter c’è chi incita i renziani a lasciare il partito e a fondarne uno nuovo e c’è chi dice che è il momento di restituire la tessera. Da fuori, si rimane basiti di fronte a una polemica ridicola, l’ennesima di questi giorni in cui il Partito Democratico (tutto) sembra più impegnato in una guerra interna che a fare opposizione.
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