Cos’è l’obbligo vaccinale “flessibile” della ministra Grillo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-07-23

La ministra della Salute propone un obbligo vaccinale su base territoriale in modo da premiare le regioni virtuose dove la copertura è già alta. Ma dal momento che i novax non intendono vaccinare e vogliono la libertà di scelta non è chiaro come il nuovo sistema – con autocertificazione sine die – dovrebbe essere migliore di quello previsto dalla Lorenzin

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Sarà un obbligo graduale «nell’intensità, nel tempo e anche a livello territoriale» quello proposto dalla ministra della Salute Giulia Grillo sui vaccini. Non che la nuova posizione a favore dell’obbligo cambi la situazione. Grazie alla circolare  del 12 luglio infatti nessuno è più obbligato a presentare la certificazione di avvenuta vaccinazione (quindi di adempimento dell’obbligo) ma basterà un’autocertificazione. Una semplificazione burocratica, ha spiegato la ministra qualche tempo fa, e non si capisce che voglia dire: chi ha vaccinato il proprio figlio è già in possesso della documentazione necessaria.

Vaccini obbligatori? Sì ma senza esclusione

Secondo la ministra della Salute l’attuale legge (119/207 detta “legge Lorenzin”) è troppo severa e va quindi ammorbidita. Spetterà al Parlamento decidere se optare per il metodo della “raccomandazione” o continuare con l’obbligatorietà. Ma ad Agorà su Rai 3 la Grillo ha dato qualche indicazione parlando di un metodo che considera «più intelligente flessibile sulla base dei dati epidemiologici, con un’obbligatorietà che non preveda necessariamente l’esclusione dalla scuola ma anche una semplice obbligatorietà con le sanzioni economiche e con un processo di d’informazione importante da sottoporre ai genitori che è la modalità che usano i paesi più avanzati come la Germania che ha il 97% di copertura vaccinale». Cosa significa?

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Come già aveva detto in conferenza stampa al Ministero la ministra ritiene che non sia giusto imporre l’obbligo a livello nazionale se alcune regioni “virtuose” hanno già raggiunto la soglia del 95% della copertura stabilita dal Piano Nazionale di prevenzione vaccinale. Ecco quindi che nelle regioni dove la copertura è scarsa o insufficiente si continuerà a percorrere la strada dell’obbligo (non è chiaro per quanti vaccini) mentre nelle altre invece si potrà farne a meno. A patto naturalmente che le coperture non calino nuovamente.

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Fonte: Il Sole 24 ore del 23/07/2018

Ad esempio allo stato attuale solo in Lazio potrebbe essere reso “non obbligatorio” il vaccino contro il morbillo. In tutte le altre regioni italiani la copertura è al di sotto del 95% e in alcune ben al di sotto della media nazionale (91.68%). L’obbligo flessibile, alla luce dei dati epidemiologici che continuano a registrare casi di morbillo nel nostro Paese si tradurrebbe in obbligo punto e basta. Con una differenza: manca del tutto l’aspetto dell’esclusione dalla scuola per i bambini nella fascia di età 0-6 anni. Di fatto chiunque potrà continuare ad andare a scuola, vaccinato o meno. Un obbligo flessibile che rivela di essere molto “all’italiana”.

Le reazioni dei novax all’obbligo flessibile

Il testo della proposta di legge che dovrà sostituire l’odiata legge Lorenzin dovrebbe essere depositato  in commissione Igiene e Sanità del Senato entro fine luglio. Dopodiché inizierà l’iter parlamentare, ed è a questo punto scontato che a settembre si andrà a scuola con la “vecchia” legge approvata lo scorso anno. Niente paura, perché con l’autocertificazione chi ha iscritto i propri figli alla scuola dell’infanzia o al nido dopo il 10 luglio non avrà problemi.

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Ma a pochi free/no/boh vax sono piaciute le parole della ministra quando ha detto che «l‘obbligatorità della vaccinazione si può graduare: nell’intensità, nel tempo e anche livello territoriale. Perché ci sono regioni che hanno coperture altissime e altre molto più basse. Si possono prevedere interventi mirati. Questo è un razionale di buon senso, non fare un decreto che mette dieci vaccini all’improvviso quando il giorno prima erano quattro». I sostenitori della libertà di scelta in campo vaccinale vogliono tutto, e subito. E non è un caso che infatti stiano raccogliendo le firme per una legge di iniziativa popolare per abolire qualsiasi forma di obbligo, andando ben oltre la proposta di legge Taverna.

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Non sorprende quindi che i vari novax siano arrabbiati e che arrivino addirittura a rimpiangere la Lorenzin. Nelle regioni dove a causa dei sostenitori della libera scelta la copertura rimane bassa potrebbe rimanere in vigore anche l’obbligo vaccinale. È il più classico dei casi del “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”, e naturalmente i freevax non vogliono vaccinare i figli per far salire la copertura vaccinale e quindi poter dire addio all’obbligatorietà.

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C’è chi accusa la Grillo di essere a libro paga delle case farmaceutiche, chi teme che la gradualità serva a far perdere “compattezza” al movimento antivaccinista. Molti rimpiangono di aver votato Lega o MoVimento 5 Stelle. I più saggi e prudenti invece invitano ad attendere che vengano presentare le carte, perché le dichiarazioni passano (ad esempio come quella dell’anno scorso in cui la Grillo si diceva contro l’obbligo) le leggi restano. Fino a che non arriva qualcuno a cambiarle.

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