Il nuovo audio di Berlusconi: dà la colpa a Zelensky per la guerra di Putin all’Ucraina | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-19

Il nuovo audio di Berlusconi: dà la colpa a Zelensky per la guerra di Putin all’Ucraina | VIDEO

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Non c’è due senza tre. Dopo le parole su Giorgia Meloni (e il riferimento al suo compagno che lavora per Mediaset) e quelle – con riflessi più importanti e tangibili – sul suo riavvicinamento a Vladimir Putin (con tanto di dono, per i suoi 86 anni, di 20 bottiglie di vodka, anche se l’importazione è vietata dalla Russia), ecco arrivare un nuovo audio in cui sono state “immortalate” alcune dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina. Come accaduto nella giornata di ieri, quelle parole sono state carpite da un telefono in possesso di uno dei partecipanti alla riunione dei parlamentari di Forza Italia e pubblicate dall’agenzia di stampa LaPresse.

Nuovo audio Berlusconi, cosa ha detto sulla Guerra in Ucraina

Queste le parole del nuovo audio Berlusconi pubblicate in esclusiva da LaPresse:

“Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo… Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? (…) La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano (…). Disperate, le due repubbliche (…) mandano una delegazione a Mosca (…) e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu’. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina”.

Il tutto condito dagli applausi e l’ovazione dei presenti. Pensieri e parole che fanno il paio con quelle dichiarazioni già fatte (e poi ritrattate) a pochi giorni dalle elezioni Politiche, ospite di Bruno Vespa a “Porta a Porta”:

“Putin è caduto in una situazione veramente difficile e drammatica. Dico è caduto perché è stata una missione delle due Repubbliche filorusse del Donbass che è andata a Mosca, ha parlato con tutti quanti, con le radio, la stampa, le tv, con la gente del partito, con i ministri del partito, e poi con Putin e gli hanno detto: ‘Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro le nostre forze sui nostri confini, siamo a 16 mila morti, per favore difendici, perché se non ci difendi tu non sappiamo dove potremmo arrivare’. Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal partito, dai ministri, a inventarsi a questa operazione speciale, per cui le truppe russe sarebbero dovute arrivare a Kiev in una settimana, e sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky, e un’altra settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine, che poi sono state anche foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell’occidente. E oggi aumentano i morti, la situazione è diventata difficile da tenere sotto controllo, anche perché, non ho capito il motivo, le truppe russe si sono sparse in giro per l’Ucraina, mentre secondo me avrebbero dovuto soltanto fermarsi intorno a Kyiv. Mi sento male quando sento parlare dei morti, ho sempre ritenuto la guerra la follia delle follie, vedere quello che sta avvenendo adesso, con persone che ammazzano, la considero una cosa folle inimmaginabile”.

Visto che questo concetto è stato ribadito nel nuovo audio Berlusconi, la smentita e la rettifica di fine settembre è da cestinare.

Il primo audio su Putin e la Russia

Il nuovo audio Berlusconi (il terzo di questa paradossale saga) era stato reso pubblico da LaPresse nel tardo pomeriggio di martedì. In quell’occasione, il leader di Forza Italia aveva raccontato ai suoi “fedelissimi”:

“I ministri russi hanno già detto in diverse occasioni che siamo noi in guerra con loro, perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Io non posso personalmente fornire il mio parere perché se viene raccontato alla stampa viene fuori un disastro, ma sono molto, molto, molto preoccupato. Ho riallacciato i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto. Putin per il mio compleanno (il 29 settembre, ndr) mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Io gli ho risposto con bottiglie di lambrusco e con una lettera altrettanto dolce. Io l’ho conosciuto come una persona di pace e sensata”.

Ma chi è che ha diffuso (inviandole a LaPresse) queste parole? Secondo Dagospia, a registrare le parole di Forza Italia sarebbe stato un deputato dello stesso partito. Non si conosce il nome, ma sono state date delle indicazioni: si tratterebbe di un uomo molto vicino ad Antonio Tajani che avrebbe agito così come “ritorsione” per la decisione – presa da Berlusconi – di nominare Alessandro Cattaneo come capogruppo del suo partito a Montecitorio.

(foto IPP/Mario Romano)

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