I nomi del governo a 5 Stelle di Luigi Di Maio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-02-20

Molti no da autorevoli personalità che hanno declinato l’invito del candidato premier M5S. E circolano invece alcuni nomi di suoi “fedelissimi”

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Luigi Di Maio, come Roberta Lombardi in Regione, ha promesso i nomi del governo a 5 Stelle, ovvero chi farebbe il ministro nel caso che i grillini vincessero le elezioni, prima della prossima settimana. Ma a quanto pare il totoministri sta riscontrando molte difficoltà. Un po’ per i molti no che il candidato premier ha dovuto incassare. Un po’ perché tra quelli che gli avrebbero detto sì ci sono molti suoi fedelissimi.

I nomi del governo a 5 Stelle di Luigi Di Maio

Partiamo dai no. Uno di quelli più famosi è Nicola Grattieri: il pm anti-ndrangheta non ha accettato il ruolo (da ministro della Giustizia) che Di Maio gli ha proposto. Ma, scrive Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, anche altri avrebbero gentilmente declinato l’invito a sedersi al tavolo virtuale del primo Consiglio dei Ministri con scampanellata di Luigi. Tra questi ci sarebbero Marcello Minenna, a cui dev’essere bastata l’esperienza lampo come assessore al bilancio della Giunta Raggi, Mariana Mazzucato e persino Pierluigi Ciocca, economista con alle spalle 40 anni in Banca d’Italia, di cui è stato vicedirettore generale dal 1995 al 2006. Guido Tabellini, indicato come papabile, ha invece smentito di essere stato contattato.

marcello minenna 1

È stato invece sicuramente cercato per il ministero della Scuola e dell’Università Salvatore Settis, evocato più volte dai 5 stelle e ricontattato in quest’occasione. Anche il suo, sarebbe un no.

A dire no — e a fare cambiare idea a Di Maio sulla figura necessaria a coprire il ministero degli Esteri — è stata poi Laura Mirachian, ex ambasciatrice con esperienze in Siria, alle Nazioni Unite, nei Balcani: «Noi siamo diplomatici, non possiamo fare i politici», ha spiegato, non ritenendosi adeguata al compito.

Anche per il ministero degli Esteri, scartata l’ipotesi Manlio Di Stefano per le note questioni di Israele e Palestina, è ancora vacante (si fa per dire).

Il sì dei fedelissimi

Per il ministero dei bambini che Di Maio ha annunciato qualche giorno fa, invece, un nome c’è ed è quello, ottimo, di Vincenzo Spadafora che è stato anche all’UNICEF e ha sicuramente grande esperienza nel settore. Un altro dei suoi fedelissimi che dovrebbe entrare in squadra — anche se non per forza come ministro della Giustizia — è l’avvocato Alfonso Bonafede, uno dei pochi a essersi guadagnato nell’ultimo anno una fiducia assoluta.

vincenzo spadafora

Anche se Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera dice che per quel posto ci sarebbe la candidatura di una donna. E sempre il Corriere fa il nome di Tomaso Montanari, già protagonista di un interessante scontro tv con l’attuale ministro della Cultura Dario Franceschini e, prima, animatore con Anna Falcone, ora candidata con LeU, del Brancaccio. Un altro fedelissimo che si starebbe scaldando è Stefano Buffagni, che qualche giorno fa se l’era presa con i “mercanti nel tempio” della Rimborsopoli M5S e si trova in una posizione a rischio per l’elezione.

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