Fact checking
Liste M5S: i deputati e i senatori a rischio trombatura
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-01-22
Un parlamentare su cinque tra quelli che si sono riproposti per il bis potrebbe essere costretto a restare a casa. L’animalista Bernini è riserva, a rischio anche Sorial e Scibona. Già fuori Del Grosso, Scagliusi, Cotti e Cariello. Molti i sommersi, i candidati “vip” tutti salvati
In un tripudio di riconferme, il MoVimento 5 Stelle ieri ha ufficializzato i candidati nel listino proporzionale: tutti riconfermati i big ma qualche sorpresa è riservata nella composizione dei collegi plurinominali. Perché la lista comunicata mette a rischio la rielezione di alcuni deputati e senatori.
Deputati e senatori M5S a rischio trombatura
E così un parlamentare su cinque tra quelli che si sono riproposti per il bis potrebbe essere costretto a restare a casa, a meno di una affermazione poderosa il 4 marzo per il MoVimento 5 Stelle. In caso contrario presto molti potrebbero andare a fare compagnia a Francesco Cariello e Roberto Cotti, esclusi dalla corsa a causa del “filtro qualità” in capo a Beppe Grillo e Luigi Di Maio. Cariello è stato escluso per una condanna per rivelazione di segreto: harivelato nel 2015 al giornalista del Fatto Quotidiano Francesco De Palo informazioni secretate, ovvero i contenuti dell’audizione in Commissione del dottor Rocco Antonio Burdo, funzionario dell’Ufficio Intelligence della Direzione Centrale Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sul tema del contrasto della contraffazione relativamente agli oli d’oliva.
Cariello, che ha chiesto il rito abbreviato, si è beccato dal giudice Chiara Gallo del Tribunale di Roma una condanna a 2 mesi e 20 giorni, comminata nell’ottobre 2017 con i doppi benefici della legge, ovvero la sospensione condizionale della pena e la non menzione nel casellario giudiziale. Mistero invece intorno all’esclusione di Cotti, che non ha mai voluto rivelare le motivazioni e a Pescara è fuggito di corsa da chi gli chiedeva lumi.
Liste bloccate, parlamentari salutati
Poi ci sono quelli a rischio. Spiega oggi Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera che la maggior parte di loro è collocata in posizioni marginali nelle liste e tra loro ci sono molti che appartengono o appartenevano all’ala ortodossa o alla base storica del MoVimento, dalla quale ormai il partito di Di Maio e Grillo si sta smarcando:
Si va dall’animalista Paolo Bernini, diventato celebre per le teorie sui microchip sottopelle negli Usa e sul «complotto dell’11 settembre» (riserva in Emilia Romagna) a Giorgio Sorial, che nel 2014 diede del boia a Giorgio Napolitano, all’epoca capo dello Stato, terzo in Lombardia. C’è il senatore No Tav Marco Scibona o la sua collega Elisa Bulgarelli, che si lamentò per i «cerchi magici» nel Movimento.
L’elenco degli onorevoli a rischio comprende anche la nutiana Chiara Di Benedetto( il suo compagno Mauro Giulivi ha fatto causa ai Cinque Stelle per l’esclusione alle Regionali in Sicilia) o l’ex capogruppo a Palazzo Madama Andrea Cioffi. E poi ancora: fuori l’abruzzese Daniele Del Grosso e il pugliese Emanuele Scagliusi, in bilico il lombardo Cosimo Petraroli, il siciliano Francesco D’Uva o il campano Salvatore Micillo. Il deputato critico Andrea Colletti, terzo in Abruzzo 1 dietro Gianluca Vacca e Daniela Torto non ammaina le speranze: «Grazie a tutti coloro che mi hanno voluto ridare fiducia durante queste Parlamentarie. Per il 4 marzo sarà una battaglia».
Insieme all’esclusione di alcuni parlamentari uscenti i militanti hanno deciso di dare la loro preferenza ai candidati «vip» (Elio Lannutti, Gregorio De Falco e Gianluigi Paragone: tutti capilista). Certo, molti di loro non hanno fatto una grande militanza nei 5 Stelle – De Falco sfotteva anche Di Maio e Di Battista – ma ormai questo è un dettaglio.
I ripescaggi possibili
Diversi i parlamentari uscenti che sono a serio rischio, complice la regola dell’alternanza di genere, di restare fuori alla prossima legislatura essendo finiti terzi o quarti nelle liste per i plurinominali. Al Senato, ad esempio Daniela Donno, terza nel collegio Puglia 2, Sara Paglini, terza nel collegio Toscana 3, e Ornella Bertolotta, quarta nel collegio Sicilia 2. Alla Camera rischia anche Federica Dieni, terza nel collegio Calabria 1 e non molte chance ha Daniele Pesco, secondo nel collegio Lombardia 2. Tutti, comunque, potrebbero essere “ripescati” agli uninominali per avere anche una chance nello scontro diretto.
Hanno scommesso bene invece – non ricandidandosi rispettivamente come sindaco di Mira e come consigliere a Trieste – Alvise Maniero e Stefano Patuanelli: adesso sono candidati alle politiche. Meno fortunato Stefano Buffagni, consigliere regionale uscente in Lombardia, finito nel suo collegio dopo la deputata Paola Carinelli (ora compagna del senatore riconfermato Vito Crimi). Non sono ancora stati pubblicati i risultati delle preferenze e nemmeno il numero di voti totali su Rousseau: dopo gli appena trentasettemila votanti nelle Gigginarie che hanno incoronato Di Maio il dato rimane un mistero.