La storia del migrante massone che si candida con Fratelli d’Italia in Umbria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-21

 Paul Dongmeza, è originario del Camerun, fa il commercialista a Perugia ed è stato Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

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Si chiama Paul Dongmeza, è originario del Camerun, fa il commercialista a Perugia ed è da 37 anni in Italia. E, racconta oggi il Fatto Quotidiano, oltre a essere candidato con Fratelli d’Italia in Umbria  è stato qualche anno fa il primo maestro venerabile nero del Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza massonica del Paese.

ISCRITTO alla loggia “Tiberi”di Perugia oggi Dongmeza non è più maestro ma continua a frequentare i lavori della loggia. “Sono camerunense, vengo da una cultura sincretica e iniziatica”. Ma come si concilia tutto ciò con il tradizionalismo dell’estrema destra che vede ovunque complotti demo-pluto-giudaici-massonici?Ha risposto il senatore Franco Zaffini, che è anche coordinatore umbro di FdI: “Non abbiamo preclusioni”.

Paul Dongmeza fratelli d'italia

Fabrizio D’Esposito ricorda i precedenti di Fratelli d’Italia, che in Umbria candida anche chi chiede i voti alle associazioni di malati:

In realtà è da un po’di tempo che il partitino della Meloni – che aspira a scavalcare ForzaItalia nel nuovo centrodestra sovranista – dimostra continue affinità con l’universo esoterico dei fratelli in grembiule. All’ultima Gran Loggia diRimini, il raduno annuale del Goi, un deputato siculo di FdI, Antonio Catalfamo,ha ricevuto la “Galileo Galilei”, la più alta onorificenza che il Grande Oriente dà ai non massoni. Il motivo? Catalfamo si è battuto nella sua regione contro la legge Fava, che impone ai componenti dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) di dichiarare la loro appartenenza alla massoneria.

In fondo per i postfascisti e postmissini della Meloni è un ritorno alle radici massoniche del fascismo sansepolcrista (la massoneria come “madre nutrice”dei fasci), prima che lo stesso Duce nel 1923 si pronunciasse per l’incompatibilità tra Pnf e logge.

D’altro canto Giorgia Meloni è un po’ contraddittoria per natura: il suo partito diceva fino all’altroieri che la Lega odia Roma, sabato era sul palco con Salvini a Roma.

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