Cosa mangia la Bestia di Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-21

Nel Dataroom di Milena Gabanelli si racconta che 800-1000 fedelissimi ricevono il link dei post su una chat su WhatsApp e immediatamente lo condividono sulla propria pagina Facebook e lo rilanciano in altre chat

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Oggi il Dataroom di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera parla della Bestia di Salvini e del suo creatore Luca Morisi, il Casaleggio del Capitano. L’argomento non è nuovissimo ma i documenti rilasciati da quest’ultimo durante  una lezione a Torino a 50 giovani aspiranti spin doctor  permettono a Dataroom di ricostruire il funzionamento della potente macchina social che dal 2014 sta dietro l’ascesa del leader della Lega. Ad esempio è molto interessante che tra i meccanismi della modernissima macchina da guerra ci sia una cosa che sta all’inizio della storia di Internet: lo spam.

La diffusione del messaggio del Capitano è capillare grazie ai ripetitori digitali: almeno 800-1000 fedelissimi ricevono il link dei post su una chat su WhatsApp e immediatamente lo condividono sulla propria pagina Facebook e lo rilanciano in altre chat. Contemporaneamente i canali fiancheggiatori inseriscono lo stesso contenuto su più pagine pubbliche. Vietati invece i commenti con #49milioni, #siri o qualunque parola evochi uno scaldalo in cui è coinvolta la Lega. «L’esercito va nutrito e motivato», è il Morisi-pensiero: affinché tutti si sentano protagonisti, per la manifestazione di Roma del 19 ottobre sono stati creati cartelloni automatizzati con la propria foto di fianco a Salvini.

 

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Numeri e metodi della Bestia di Salvini (Corriere della Sera, 21 ottobre 2019)

Interessante anche la questione dei costi, che viene annunciata ma purtroppo non spiegata:

«La Bestia» ha anche un costo e qualcuno lo pagherà. Luca Morisi e il socio Andrea Paganella, fatturano tramite la Sistema Intranet, una società in nome collettivo (snc) che non ha l’obbligo di depositare i bilanci. Durante i 14 mesi di Salvini ministro dell’Interno entrambi hanno avuto un contratto con il Viminale: 65mila euro per Morisi, 86mila per Paganella. Pagati anche altri quattro contratti del team social: 41.600 euro ciascuno. A gestire i soldi del partito è invece la Lega per Salvini premier.

Due milioni di euro sono arrivati da 187 mila contribuenti che nel 2018 hanno donato il loro 2×1000. Per il 2019 è previsto «un robusto incremento» delle entrate, poiché in cassa sta confluendo un terzo dello stipendio di ogni eletto del Carroccio. Nel bilancio la principale voce di costo è genericamente indicata come «servizi»: 623 mila euro.

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