Ma la Meloni che difende i papà che non possono dare 1000 euro ai figli è la stessa che ha votato per abbassare il limite del contante nel 2011?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-22

La leader di Fratelli d’Italia ha scoperto che il governo vuole far pagare una multa salata a quei papà che vogliono regalare più di mille euro in contanti ai figli. Esattamente come voleva fare il governo Monti. Quel governo cui la Meloni votò la fiducia. Ma non solo: nel 2011 Giorgia Meloni votò a favore anche dell’abbassamento del limite per i pagamenti in contanti a mille euro (contenuto nel “salva Italia”)

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«Se un papà vorrà donare più di 1000€ al proprio figlio dovrà per forza farlo con bonifico, altrimenti multa salata». Giorgia Meloni ha deciso di difendere quei poveri padri di famiglia che non potranno regalare più di mille euro alla volta al figlio a causa del nuovo tetto al contante. Lo fa con il coraggio tipico della destra sociale italiana, quella vicina alle istanze del Popolo e della povera gente e che si batte contro i soliti  «governi servi delle banche».

Quando Giorgia Meloni votò a favore dell’abbassamento del limite ai pagamenti in contanti a mille euro

«Abbassamento soglia contante ci riporta ai tempi di Monti», scriveva qualche giorno fa su Twitter la leader di Fratelli d’Italia. E non si capisce se è una critica o un complimento, visto che lei la fiducia al governo Monti l’ha votata. E l’uscita della Meloni è ancora più eclatante se si pensa che nel 2011 votò a favore alla conversione in legge del decreto numero 201 del 6 dicembre 2011, quello con cui il governo Monti abbassò il limite dei pagamenti in contanti da tremila a mille euro. Non si capisce come mai la Meloni del 2019 sia in disaccordo con la Meloni del 2011, ma nessuno dei suoi elettori si farà questa domanda.

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La Meloni oggi ci vuole far riflettere sull’orrendo sopruso che i poveri padri di famiglia (chissà come mai le madri non sono menzionate, forse non lavorano e non hanno soldi?) sono costretti a subire. Perché il governo ha deciso di abbassare di nuovo da tremila a mille euro il limite per i pagamenti in contanti. A differenza di quello che scrive la Meloni però il tetto a mille euro entrerà in vigore a partire dal 2022. Per il prossimo anno e quello dopo ancora il limite per i pagamenti in contanti è fissato a duemila euro. Quindi almeno per due anni i poveri padri di famiglia potranno dare mille euro ai figli senza rischiare una multa salata.

Come possono fare i padri di famiglia per regalare più di mille euro ai figli

Ora, a noi fa senz’altro piacere che la Meloni prenda a cuore le vicende dei padri che sono soliti regalare tremila euro ai figli. Sappia che lo possono fare tranquillamente con un bonifico (che nella maggior parte dei casi è gratuito), così si risparmiano pure la fatica di andare al Bancomat a prelevare la paghetta. E alle madri – ci sono anche loro! – non verrà l’ansia perché il pupo se ne va in giro con tremila euro in saccoccia ma potrà pagare ovunque con la carta. Ma se proprio un padre danaroso vuole regalare la sommetta al bimbo e non vuole che il pargolo abbia un conto corrente (non si sa mai cosa possono fare i giovani al giorno d’oggi) può sempre regalargli una prepagata. Se il ragazzo è maggiorenne ed è uno sveglio può farsi fare un assegno, anche per cifre superiori ai duemila euro, e poi andare in banca a farselo cambiare. Oppure il genitore previdente e rispettoso della legge può donare 999,99 euro. 

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Ai fini della legge inoltre nulla vieta al padre premuroso di regalare mille euro oggi (per la biciclettina nuova) e altri mille euro il giorno dopo. Perché il tetto dei pagamenti in contanti vale per le singole “operazioni” non per un totale complessivo mensile o annuale. O meglio: la legge dovrà specificare meglio il concetto di “operazione frazionata”, rispetto a questo genere di operazioni (le donazioni padre-figlio). Di fatto quindi papino può continuare a fare quello che vuole. E sappiamo bene che il problema del limite ai pagamenti dei contanti non sono certo i regali che si fanno ai figli ma i pagamenti non tracciabili per la compravendita di beni o servizi (quantunque anche le donazioni sono comprese nell’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231). Riguardo invece alle multe salate oggi l’ex viceministro dell’Economia Enrico Zanetti ricorda (e noi lo ricordiamo alla Meloni) che era stato il Governo Berlusconi ad abbassare nel 2011 a 50.000 euro la soglia di punibilità per dichiarazione infedele. Manco a dirlo nel 2011 la Meloni sostenne anche quell’esecutivo.

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