Il Decreto Terremoto del governo Conte (proprio quando si sta per votare in Umbria)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-22

Il decreto introduce ulteriori interventi urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici e dispone la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo

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È arrivato solo dopo la mezzanotte l’ok al Decreto Terremoto da parte del Consiglio dei ministri del governo Conte Bis.  Il decreto introduce ulteriori interventi urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici e dispone la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Il Decreto Terremoto del governo Conte

Il decreto prevede:

la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla c.d. “busta paga pesante”, ovvero il taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi dall’agosto del 2016 a tutto il 2017 e che non dovranno più essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%;

  • per la ricostruzione privata, una procedura accelerata per l’avvio dei lavori basata sulla certificazione redatta dai professionisti. Il controllo non verrà realizzato più a monte sul 100 % dei richiedenti, come avviene oggi, ma solo a campione sul 20 %. Restano fermi i controlli a campione a valle già oggi previsti dalla legge;
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L’area del cratere sismico (Il Messaggero, 22 ottobre 2019)

misure per agevolare l’approvazione dei progetti per la ricostruzione, regolando le modalità e le procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia;

per la ricostruzione degli edifici pubblici, l’attribuzione della priorità agli edifici scolastici che, se siti nel centro storico, dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impedimenti oggettivi; in ogni caso, la destinazione d’uso dell’area in cui sorgevano non potrà essere modificata;

– per favorire lo smaltimento delle macerie, l’obbligo di aggiornamento da parte delle Regioni del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2019, al fine di individuare nuovi siti di stoccaggio temporaneo; in caso di inadempienza, l’aggiornamento sarà realizzato dal Commissario straordinario.

Sono previste, inoltre, misure anti-spopolamento volte a incentivare gli imprenditori a non abbandonare i territori, come l’estensione al territorio dei Comuni del Cratere della misura prevista a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, denominata “Resto al Sud” e interventi finanziari a favore delle imprese agricole del territorio. A favore delle popolazioni colpite si prevede che gli adempimenti e i pagamenti delle ritenute fiscali e contributi previdenziali e assistenziali (nonché i premi per l’assicurazione obbligatoria) siano effettuati a partire dal 15 gennaio 2020, ma nei limiti del 50% degli importi dovuti. Anche se dai territori era venuta la richiesta rendere le buste paga ancora più pesanti.

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Il voto in Umbria e il decreto Terremoto

“Ringrazio il presidente del Consiglio Conte –dice al Fatto l’attuale governatore umbro Fabio Paparelli del Partito Democratico –ha mantenuto le promesse che aveva fatto ai cittadini umbri”. Nel centrodestra, invece, continuano le polemiche per il bilancio del Comune di Montefalco, governato fino a un anno fa da Tesei. Non solo esiste, come ha scritto il Fatto, ma è anche più profondo rispetto a quello che si pensava fino a pochi giorni fa. Invece degli 1,6 milioni certificati dal prospetto del 31 dicembre 2018, il revisore dei conti la scorsa settimana ha messo nero su bianco un disavanzo da 2.019.090,80 euro.

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Il decreto terremoto in sintesi (Il Messaggero, 22 ottobre 2019)

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