Fact checking
Matteo Salvini pronto al governo con il M5S
Alessandro D'Amato 27/04/2018
La Stampa annuncia una svolta in arrivo dalle parti di Matteo Salvini dopo la chiusura delle urne in Friuli Venezia Giulia. Il Capitano è pronto a mollare Silvio Berlusconi per fare il governo con il MoVimento 5 Stelle
Bisognerà salvare al più presto tutti i video in cui Luigi Di Maio sostiene che il forno della Lega è chiuso per sempre. La Stampa annuncia infatti una svolta in arrivo dalle parti di Matteo Salvini dopo la chiusura delle urne in Friuli Venezia Giulia, dove Massimiliano Fedriga è favoritissimo. Il Capitano è pronto a mollare Silvio Berlusconi per fare il governo con il MoVimento 5 Stelle.
Matteo Salvini pronto al governo con il M5S
E l’annuncio arriverà tra lunedì e martedì, ovvero prima della Direzione nazionale del Partito Democratico in cui renziani e minoranza si scontreranno sullo scheletro di accordo che il reggente Maurizio Martina avrebbe trovato, secondo lui, con Di Maio. Ovvero in tempo per far saltare il tavolo del PD e per far tornare alla luce il fiume carsico che Giancarlo Giorgetti, capogruppo leghista, annunciava qualche giorno fa mentre minacciava una non meglio precisata ribellione del Nord all’accordo M5S-PD.
La svolta di Salvini è maturata negli ultimi giorni quando è stata sempre più chiara l’intenzione di Berlusconi di boicottare ogni possibile intesa con i pentastellati e di lavorare «per un altro, ennesimo inciucio con il Pd». Senza escludere, da parte dell’ex Cavaliere, l’ipotesi del governissimo o di esecutivo del presidente che sarebbe «un altro esperimento dei tecnici sulla pelle degli italiani». Questa è la convinzione del segretario della Lega, che è consapevole di non godere della benevolenza del Capo dello Stato.
Sa che mai gli darebbe l’incarico come premier del centrodestra per cercarsi i voti che gli mancano in Parlamento. Ma al Quirinale, dice Salvini, dovranno farsene una ragione se fallirà, come è probabile, il tentativo di scongelare Renzi e tornerà in primo piano la possibilità di costruire una maggioranza M5S-Lega. E questa volta Salvini non aspetterà la disponibilità di Berlusconi nei confronti dei grillini, ai quali farebbe pulire i cessi di Mediaset o paragonati a Hitler.
Il Patto di Neanderthal in arrivo?
Salvini insomma sarebbe pronto all’accordo con Di Maio, magari allargandolo a Fratelli d’Italia per lasciare Berlusconi da solo a rimirare i cocci del centrodestra in frantumi e costituire il Patto di Neanderthal che avrebbe anche numeri sufficienti per rimediare alle possibili defezioni che potrebbero arrivare nella Lega (poco probabile) o nel M5S. Anche se qui le soluzioni per l’allargamento della maggioranza divergono: “Matteo ha messo in conto l’ira di Berlusconi e la retromarcia di Di Maio. Il suo annuncio di voler fare un governo con i grillini sarà accompagnato da un appello a seguirlo in un nuovo rassemblement politico. Nella Lega sono convinti che molti azzurri hanno già la valigia in mano”, dice ancora La Stampa.
Un colpo di scena? Non tanto. Perché l’accordo con il MoVimento 5 Stelle è il più naturale sbocco per la Lega d’Italia che Salvini ha immaginato e costruito in questi anni portando a casa un successo elettorale indiscutibile che ha benedetto la bontà della sua strategia. E poi perché è innegabile che tra i programmi della Lega e i programmi del MoVimento 5 Stelle ci sia una compatibilità molto più ampia rispetto a quello del Partito Democratico. E qui però arriva una delle condizioni ostative all’accordo tra Salvini e Di Maio.
Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi
Perché è evidente che un accordo di governo tra Lega e MoVimento 5 Stelle si troverà poi a dover mantenere le promesse più difficili contenute nei programmi dei due partiti. Ed è proprio lì che potrebbe finire per infrangersi il patto, visto che alcune “visioni” – come quella sull’Europa e sull’euro – sono apparentemente antitetiche viste le tante svolte impresse ai grillini dalla guida “razionale e trattativista” di Luigi Di Maio. Su questo punto sarà interessante vedere dove arriverà e dove si fermerà la trattativa.
Sempre che il piano di Salvini riesca. Perché, a parte le parole di Di Maio sulla chiusura definitiva del forno, in teoria nei tre giorni che mancano all’annuncio di Salvini la trattativa tra PD e M5S potrebbe arrivare a uno stadio talmente avanzato da rendere difficile la marcia indietro tra i grillini, dove in molti si stanno adattando all’idea di un governo con il Partito Democratico. Che però potrebbe saltare con il voto in Direzione, riaprendo i giochi senza alcun intervento di Salvini. Oppure lo stesso Salvini dovrà alzare il prezzo delle concessioni. A partire dalla presidenza del Consiglio.