Marika Cassimatis rinuncia alla corsa con il MoVimento 5 Stelle a Genova? (A quanto pare no)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-04-23

Secondo l’edizione genovese di Repubblica la candidata che ha vinto le comunarie del M5S starebbe pensando di giungere a un accordo con Beppe Grillo per abbandonare la corsa. Il suo avvocato Lorenzo Borré però smentisce. E poco dopo anche Cassimatis precisa

article-post

Marika Cassimatis starebbe riflettendo sulla possibilità, concreta, di rinunciare alla corsa per la candidatura a sindaca con il MoVimento 5 Stelle per Genova. Lo scrive oggi l’edizione locale di Repubblica, segnalando che la candidata che ha vinto le comunarie ed è stata poi esclusa da Beppe Grillo con un provvedimento annullato dal tribunale civile di Genova avrebbe detto: «Il 90% di quello che volevo dimostrare l’ho dimostrato. E quello che volevo rendere evidente è la totale mancanza di democrazia nel Movimento. Se quello che è accaduto a me è stato possibile, questo rappresenta un’evidenza che mi è sufficiente aver reso chiara». Ma l’avvocato Lorenzo Borré, legale della Cassimatis, interpellato da neXt ha smentito che da parte della candidata sindaca ci sia l’intenzione di ritirarsi dalla corsa (vedi edit in fondo all’articolo) dicendo che la circostanza non gli “risulta per niente”.

Marika Cassimatis rinuncia alla corsa con il M5S a Genova?

Il colpo di scena, scriveva stamattina il quotidiano, arriverebbe dopo una discussione con i suoi avvenuta dopo il faccia a faccia pubblico con Luca Pirondini, il candidato “benedetto” dal blog. «Non me lo danno il logo del Movimento, tanto vale finire qui», avrebbe ribadito più volte. Vorrebbe correre con una propria lista, sostiene l’articolo, forse senza considerare che con la discesa in campo di Paolo Putti e la possibilità di correre per Pirondini lo spazio elettorale per candidature alternative è molto stretto se non inesistente. La Cassimatis invece, sempre secondo quanto scrive Repubblica Genova, vorrebbe chiudere il contenzioso trovando una soluzione “conciliativa” che prevederebbe il pagamento delle spese legali da parte del MoVimento in cambio della rinuncia a qualsiasi altra azione. Anche perché i “suoi” candidati, quelli che avevano scelto la sua lista per correre alle comunarie, avrebbero già rinunciato a portare avanti un nuovo ricorso, prospettato dagli avvocati, contro Grillo, proprio per non complicare una situazione difficile da gestire, anche economicamente.

A dimostrare che qualcosa abbia “sbloccato” il Movimento – come , ad esempio, la certezza di non dover parare altri colpi da Cassimatis – è la rivitalizzazione dello stesso Pirondini: non solo, a sorpresa, è arrivato l’altro giorno al primo confronto pubblico dopo l’ordinanza del Tribunale, ma proprio ieri la sua pagina Facebook si è rianimata con il reportage fotografico di una nuova, prima, giornata di campagna elettorale “attiva” sul territorio, tra mercati e banchetti con le bandiere del Movimento. Soprattutto, tutte le fotografie pubblicate sulla pagina “Luca Pirondini M5S per genova” riportano il logo del Movimento Cinque Stelle, proprio uno degli elementi di contesa tra i due candidati.

marika cassimatis beppe grillo
Beppe Grillo e Marika Cassimatis

Tanto che qualcuno, ieri, ha provato a rintuzzare Cassimatis, invitandola a procedere con una diffida a Pirondini. «L’atteggiamento di Pirondini si commenta da sé e si è già visto con le dichiarazioni che ha rilasciato a margine del dibattito pubblico, è diretto e spregiudicato quando dichiara “Sono io il candidato del Movimento Cinque Stelle” – dice Cassimatis, che però abbassa la temperatura, non citando direttamente la diffida – vediamo se avrà conseguenze, può darsi». Non vuole commentare un’eventuale trattativa per risolvere il conflitto con Beppe Grillo, si limita a riflettere: «Il 90% di quello che volevo dimostrare l’ho dimostrato. E quello che volevo rendere evidente è la totale mancanza di democrazia nel Movimento. Se quello che è accaduto a me è stato possibile, questo rappresenta un’evidenza che mi è sufficiente aver reso chiara».

Cosa ha dimostrato Cassimatis?

La decisione sarebbe in totale controtendenza con quanto spiegato nei giorni scorsi, e chiuderebbe anche alla Cassimatis la possibilità di ulteriori azioni risarcitorie. Difficile, poi, che dimostri davvero qualcosa nel M5S visto che la sintesi brutale della vicenda alla fine sarebbe che alla fine il candidato, in barba a quanto deciso dai tribunali, sarebbe quello scelto da Grillo. In più, anche se probabilmente la Cassimatis otterrebbe così di non subire azioni sanzionatorie da parte del M5S sarebbe impossibile per lei tentare qualsiasi altra candidatura con i grillini per i motivi spiegati sopra, a cui si aggiungerebbe l’immagine di “perdente” nella contesa.
marika cassimatis beppe grillo
E soprattutto sarebbe in contraddizione anche con quanto scritto su Facebook dalla stessa Cassimatis, la quale giusto ieri ha ribadito che è lei la candidata del M5S, citando anche articoli del codice penale per rintuzzare le scelte della “concorrenza”:
marika cassimatis
Insomma, la Cassimatis non renderebbe tanto evidente la mancanza di democrazia nel MoVimento perché questa è già sotto gli occhi di tutti. Mostrerebbe invece che anche le decisioni dei tribunali a nulla servono contro questa mancanza di democrazia. Non certo una vittoria.

Il ricorso di Pirondini

Contro l’esito delle comunarie del 14 marzo è stato infatti presentato un ricorso presentato da alcuni componenti della lista Pirondini formalmente contro il MoVimento 5 Stelle per ottenere l’annullamento del voto che ha incoronato Cassimatis e sconfitto il musicista e agente di commercio. Questo ricorso mira ad annullare la decisione del 14 marzo sfruttando l’argomento della mancanza del preavviso di 24 ore, peraltro sollevato il giorno prima dell’udienza dallo stesso Beppe Grillo. L’argomento, sollevato dallo stesso legale di Cassimatis per il voto che ha sancito la candidatura di Pironcini, non era però stato considerato dal tribunale civile perché preso a ridosso dell’udienza.
cassimatis pirondini candidati m5s genova elezioni 2017 - 4
Giova ricordare che tutte le comunarie del 2017, ovvero Padova, Piacenza, Verona e Palermo, si sono svolte senza il preavviso di 24 ore. Soltanto per le successive comunarie dopo l’affaire Cassimatis il blog di Grillo ha cominciato a indire le primarie con il preavviso di 24 ore, come peraltro prevede l’ultimo regolamento approvato dagli iscritti del MoVimento 5 Stelle e nel frattempo portato in tribunale. L’iniziativa legale dei rappresentanti della lista Pirondini però ovviamente mira ad annullare soltanto la decisione presa per Genova e verrà discussa al tribunale nei prossimi giorni. Sulla vicenda incombe anche il ricorso contro la decisione del giudice Braccialini che ha annullato il voto pro-Pirondini. La richiesta deve essere presentata entro il 26 aprile e sarebbe già stata preparata dai legali di Grillo.
EDIT ore 10,40: L’avvocato Lorenzo Borré, che ha rappresentato la Cassimatis nel giudizio vinto davanti al tribunale civile, interpellato sul punto, ha replicato perentoriamente che quella del ritiro della Cassimatis dalla corsa è una circostanza che non gli “risulta affatto” e conferma che il giudizio proseguirà nei prossimi appuntamenti fissati in tribunale. 
EDIT 2 ore 12,10: Marika Cassimatis su Facebook pubblica un lungo status in cui smentisce l’intenzione di ritirarsi dalla corsa a sindaca di Genova:
marika cassimatis 1

Potrebbe interessarti anche