Giulia Sarti, Andrea Bogdan e “l’altra donna”: chat, bugie e Rocco Casalino

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-02-28

Dopo lo scoppio del bubbone la Sarti fornisce la sua versione dei fatti senza comparire. Intanto Tibusche minaccia altri esponenti del M5S di rivelare chat che li coinvolgono. Boom o tentativo di buttarla in caciara?

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E alla fine arriva anche la versione di Giulia Sarti nella storia di Bogdan Andrea Tibusche che ha nel frattempo coinvolto Ilaria Loquenzi e Rocco Casalino e portato la deputata di Rimini sull’orlo dell’espulsione dal MoVimento 5 Stelle oltre che alle dimissioni dalla commissione giustizia. E se ieri non si poteva non notare il tentativo da parte del gestore di Social Tv Network, sito di bufale e propaganda M5S, di trascinare nella storia anche Casalino, oggi è la versione di Giulia a fare capolino sui giornali. Con dettagli molto interessanti.

Maria Stanzione andrea bogdan giulia sarti
Dal Messaggero

La chat di Giulia Sarti con Rocco Casalino

La prima novità della giornata è la foto di una delle chat intercorse tra Casalino e Sarti su Whatsapp che viene pubblicata oggi a corredo di un articolo del Fatto Quotidiano firmato da Paola Zanca: come si vede dai testi della discussione, a essere stato fotografato è il telefono di Sarti, non quello di Casalino. “Il mio ex mi ha già scritto che vuole farmi la guerra mediatica pubblicando cose personali e quant’altro. Io la affronto da sola senza che il mio nome venga associato al Movimento… Rocco spero sia chiaro che questa denuncia non è un alibi per continuare a fare la deputata del Movimento. Questa persona mi ha provocato un danno economico e morale che non può restare impunito. Io ho visto gli estratti conto ieri mattina.Voglio andare avanti e chiarire tutto in giudizio”, dice il testo che però non è quello, mostrato ieri da Casalino, in cui il rapporto tra i due era tutt’altro: “Sei sicura che sia stato lui? Sei sicura al 100% della sua colpevolezza? Perché se denunci un innocente commetti reato”.

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La chat di Giulia Sarti con Rocco Casalino (Il Fatto, 28 febbraio 2019)

E siccome è ormai evidente che questa è la versione dei fatti di Giulia, nell’articolo di Vincenzo Iurillo si racconta un’altra circostanza finora sconosciuta che coinvolge una certa Maria Stanzione di Salerno. Su una carta Postepay a lei intestata sono stati accreditati 17800 euro. Racconta Il Fatto che sentita dai pm Stanzione ha raccontato di “essere legata sentimentalmente a Tibusche da circa otto anni e di essere perfettamente al corrente che l’indagato utilizzava in uso esclusivo una postepay ed un PayPal da lei stessa attivate”.

E qui ritorna anche la storia della malattia che Bogdan le aveva raccontato di avere: “la deputata era portata a credere che gli unici ammanchi fossero dovuti a quelle drammatiche esigenze. Invece Bogdan le aveva nascosto di essere legato da otto anni con la salernitana Maria Stanzione“.

Leggi anche: La chat di Giulia Sarti con Casalino e l’inchiesta sulle foto intime della deputata

Bogdan Tibusche e Maria Stanzione

Ecco quindi che il quadro della situazione comincia a farsi molto più chiaro. La Sarti accusa il fidanzato Tibusche di averla fregata con la questione dei soldi.  “Se fosse stata sentita dai pm, la Sarti avrebbe potuto ribadire di non aver mai saputo della relazione salernitana del fidanzato”, aggiunge il Fatto, che poi dice che la deputata “presenterà una memoria al Gip che dovrà decidere se accogliere la richiesta di archiviazione o disporre nuove indagini”.

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Il dialogo tra Casalino e Tibusche

Ovvero l’esatto contrario di quanto uscito un paio di giorni fa quando la storia era scoppiata, e cioè che non aveva presentato opposizione alla richiesta di archiviazione da parte del PM. È evidente che qualcosa è cambiato dal giorno in cui è scoppiato il caso. Ovvero, che Giulia Sarti ha deciso di rispondere, senza comparire, alle minacce legali del fidanzato.

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Lo status di Andrea De Girolamo alias Andrea Tibusche

Il quale ha fatto sapere informalmente attraverso il suo avvocato che avrebbe intenzione di presentare una denuncia per calunnia o una richiesta di risarcimento danni nei confronti della Sarti. Che avrebbe anche fatto false dichiarazioni a un pubblico ufficiale, se la versione di Bogdan Tibusche fosse quella sposata dall’accusa.

Così però non è, perché la spiegazione della procura di Rimini sulla mancata apertura di un fascicolo per calunnia (reato che si persegue d’ufficio) sta nel fatto che la formula di richiesta di archiviazione è dubitativa: nemmeno il PM è certo, in base alle prove raccolte, di come siano andati i fatti, quindi non può contestare la calunnia a Sarti.

 

Le chat “che coinvolgono esponenti M5S”

Dall’altra parte della barricata c’è Bogdan in assetto di guerra con lo scolapasta in testa. Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera fa sapere che ci sono altre chat e registrazioni sul caso Sarti rimaste finora riservate che coinvolgono altri esponenti M5S che Tibusche “potrebbe rendere pubbliche già la prossima settimana”. Intanto sul Corriere arrivano quelle in cui Giulia e Bogdan concordano la versione:

Sarti: «Ho chiamato Mantero, il capogruppo. Devo mandargli una mail urgente con la spiega di quanto accaduto. Vogliono distinguere tra i furbi e gli errori».
Tibusche: «Mi sembra chiaro».
Sarti: «Ho provato a chiamare anche Luigi su suo consiglio ma non mi risponde. Ora neanche Bugani. C’è Di Battista a Forlì, io devo prima inviare questa mail e dimostrare che si è trattato di un errore».

Alla fine scrive la lettera indirizzata anche a Di Maio con tutto l’elenco degli errori. E la legge al fidanzato. Tibusche:«È perfetta». E il quotidiano aggiunge che Sarti aveva fatto spese superiori alle proprie possibilità e «aveva tra l’altro due collaboratori per i quali, fino al 2014, venivano pagati solo gli stipendi con esclusione dei contributi. Per questo l’Agenzia delle Entrate chiese il pagamento di alcune cartelle da 9, 10 e 12mila euro da pagare per tasse e contributi».

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La chat tra Sarti e Casalino

Insomma, da una parte ci sono le minacce di dossieraggio e pubblicazione di chat riservate con altri esponenti M5S, che servono a tenere sotto pressione il MoVimento 5 Stelle e i suoi esponenti maggiori che ora possono essere coinvolti nella vicenda magari a causa di una risposta su Whatsapp che risale a oltre un anno fa, con una richiesta di risarcimento danni non ancora notificata ma già anticipata tramite media. Dall’altra c’è la Sarti che racconta soltanto oggi dei rapporti del fidanzato con un’altra donna con lo scopo di alleggerire mediaticamente la sua posizione di deputata M5S che ha promesso una cosa in pubblico e fatto il contrario in privato essendone perfettamente consapevole al di là di ogni scusa e giustificazione più o meno valida. Sono il partito degli onesti, bellezza, e tu non puoi farci niente.

 

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