La villa da condonare? Se è della consigliera M5S, non esiste

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-09

Il caso di Maria Busiello, consigliera del MoVimento 5 Stelle in quel di Pomigliano con villa da condonare, e l’arte della negazione dell’evidenza

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Conchita Sannino su Repubblica ieri ha raccontato il caso di Maria Busiello, consigliera del MoVimento 5 Stelle in quel di Pomigliano con villa da condonare, che era stata costruita come casa colonica e si è nel frattempo ingrandita. Il sindaco di Pomigliano, dopo l’ennesima richiesta, ha trasmesso gli atti in procura. Oggi Repubblica torna sulla storia e le prime tre righe dell’articolo sono importanti perché contengono gran parte della filosofia politica del MoVimento 5 Stelle:

«Una villa abusiva? No guardi: mio padre aveva un permesso. Certo, sì, è cambiata. Non posso spiegare ora, si tratta di cavilli. La faccenda è più lunga e complessa di come appare». Maria Busiello è consigliera 5 Stelle a Pomigliano d’Arco, il comune del “capo” Luigi di Maio e il posto dove l’edilizia fuorilegge e condonata – o in attesa di condono – assume nomi finti, perifrasi di comodo o diventa oggetto di clamorose amnesie pubbliche. Se commessa in casa pentastellata, beninteso.

pomigliano villa maria busiello

In quella frase iniziale, nella quale Busiello nega che sia abusiva la villa per cui il marito ha chiesto un condono, c’è la summa del M5S quando viene colto in fallo: una frase completamente diversa sarebbe invece uscita dagli stessi esponenti politici se fosse stato “beccato” uno di un altro partito. E subito dopo eccone un altro esempio:

«Noi non abbiamo mai chiesto nessuna sanatoria, faccia conto che la mia sia una casa di un contadino, siamo fuori mano, fuori paese. Poi mio padre l’ha passata a noi e la storia è complicata», ribatte la consigliera. Sicura? «Niente richiesta di condono». Ne è certa? «Sì chiami domani, ora sono impegnata». È una bugia. Lo testimoniano gli atti.

Quella famiglia ha infatti inoltrato al Comune di Pomigliano una richiesta di «accertamento di conformità», che, come osserva la legge, corrisponde ad un vero e proprio condono per sanare manufatti non coperti da permesso. Ma il Comune, avendo rilevato numerose difformità, ha inviato il plico ai magistrati. Da quanto risulta a Repubblica, indaga la Procura della Repubblica di Nola: un altro tra i mille fascicoli di un ufficio impegnato su più fronti.

Allora praticamente funziona così: un ministro ha delle idee, ma se non vi piacciono ne ha delle altre. Una consigliera invece può negare il condono mentre il marito lo chiede. Non è una classe politica meravigliosa?

In copertina: Foto da Repubblica

Leggi sull’argomento: La supercazzola di Di Maio sull’abuso edilizio del padre

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