Marco Travaglio contro Mentana che vuole censurare Conte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-12

Il direttore del Fatto dedica oggi il suo editoriale alle balle di Salvini e Meloni sul MES ricordando chi ha firmato il Meccanismo Europeo di Stabilità e dov’era Giorgia quando Berlusconi si vantava di averlo fatto approvare (al governo). Poi commenta l’uscita di Mentana

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Marco Travaglio dedica oggi il suo editoriale alle balle di Salvini e Meloni sul MES ricordando chi ha firmato il Meccanismo Europeo di Stabilità e dov’era Giorgia quando Berlusconi si vantava di averlo fatto approvare (al governo). Poi commenta l’uscita di Mentana:

Persino una persona seria come Enrico Mentana si pente di non aver censurato le parole di Conte su Salvini e Meloni. Fermo restando che ciascun giornalista è libero di trasmettere ciò che vuole, sarebbe curioso se il direttore di un tg – tra l’altro abituato a trasmettere nelle sue “maratone” i flatus vocis di qualunque politico – oscurasse la notizia del giorno perché non gli garba. Le notizie si danno tutte, a prescindere dall’opportunità, e Mentana ce lo insegna (un mese fa anticipò la bozza del decreto che chiudeva la Lombardia, innescando la fuga da Nord a Sud, e fece bene). Poi, se qualcosa non piace, lo si critica e si dà la replica agli interessati.

Trattandosi poi di una conferenza stampa e non di un videomessaggio (tipo quelli di B. e di Bin Laden), se Mentana o altri avevano qualcosa da dire, potevano collegarsi e obiettare. Sarebbe comico un direttore di tg che chiedesse al premier: “Ci dica se nominerà Salvini e Meloni invano e, se sì, batta prima tre volte le palpebre, così io la taglio all’istante”. Poi c’è il caso umano del direttore di SkyTg24, Giuseppe De Bellis, altro ex dipendente Mediaset, che costringe i suoi giornalisti a declamare un suo editoriale in cui, mentre accusa Conte di fake news sul Mes, ne racconta una lui, negando che il Mes sia opera del governo B. Dopodiché, si capisce, il Fatto sparisce dalla rassegna stampa perché il titolo non gli piace (W la democrazia).

enrico mentana

Ancora una volta, come sempre da quando il premier vola nei sondaggi, si sente un gran stridio di unghie sugli specchi: prima Conte doveva parlare di più, anzi di meno; poi non doveva parlare dopo le 23; poi non doveva parlare su Facebook; poi non doveva parlare in ritardo; poi non doveva parlare con videomessaggi; ora non deve parlare in conferenza stampa. Fate la cortesia: dite una volta per tutte che non deve parlare mai. Anzi, non deve proprio esistere, perché ha il grave torto di non essere Draghi. Così la facciamo finita con tutte queste pippe.

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