Marco Bucci e Genova come Codogno

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-03-02

«Chiedo a tutti di essere noiosi e pedanti nell’igiene. Dobbiamo evitare un possibile focolaio in città, non possiamo diventare una Codogno, le conseguenze sarebbero pesanti. L’igiene è la nostra difesa, solo così possiamo continuare a crescere»: Marco Bucci, sindaco di Genova, secondo quanto riporta oggi il Secolo XIX non sembra aver ben chiaro cosa è …

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«Chiedo a tutti di essere noiosi e pedanti nell’igiene. Dobbiamo evitare un possibile focolaio in città, non possiamo diventare una Codogno, le conseguenze sarebbero pesanti. L’igiene è la nostra difesa, solo così possiamo continuare a crescere»: Marco Bucci, sindaco di Genova, secondo quanto riporta oggi il Secolo XIX non sembra aver ben chiaro cosa è successo nel lodigiano e paragona la cittadina lombarda a chissà quale immaginario luogo letterario.

marco bucci genova come codogno

In realtà, come abbiamo spiegato, non è che a Codogno sia mancata l’igiene e questo abbia causato l’epidemia di Coronavirus. Semplicemente, lì è cominciata l’epidemia a causa dell’arrivo del virus ben prima di quando è scattato l’allarme in Cina ed in Europa (si parla di periodi che vanno da ottobre a gennaio), esattamente come sarebbe potuto capitare in qualsiasi altra parte d’Italia. Quello che si può imputare a Codogno semmai è una serie di errori da parte della gestione dell’ospedale ma in una situazione comunque già molto complicata di per sé dalle scarse informazioni che hanno circolato sul Coronavirus fino a quando non è diventata un’emergenza nazionale. L’igiene è importante, oggi. Ma anche se a Codogno si fossero lavati le mani dieci volte al giorno tutti i giorni dal primo gennaio sarebbe cambiato ben poco.

Leggi anche: «Vi racconto l’emergenza Coronavirus all’ospedale di Codogno e nella sanità del Lodigiano»

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