Ma Zingaretti si è accorto che sta al governo con quelli della “campagna indecente su Bibbiano”?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-12-04

Il segretario del PD è uno che non dimentica le offese e gli insulti ricevuti da chi diceva che il PD è il partito di Bibbiano. Dimentica però – o sembra non ricordare – chi era quello che parlava del PD come «il partito che in Emilia Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l’elettroshock per venderseli». Quel qualcuno era Luigi Di Maio

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«La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica. Chi chiederà scusa ad Andrea Carletti? La Giustizia sta facendo chiarezza con nostro sostegno. A chi ha utilizzato una storia di cronaca per una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!». Non le manda a dire il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti dopo la notizia che la Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora nei confronti del sindaco di Bibbiano.

Quando Di Maio diceva che il PD strappava i bambini ai genitori facendogli l’elettroshock

Ricorderete: Carletti venne dipinto da Mario Improta in arte Marione come un “orco”, l’uomo nero che rapiva i bambini. Questo anche se era noto a tutti (tranne ad alcuni eletti) che l’accusa nei confronti di Carletti è quella di abuso d’ufficio per (testuali parole del procuratore di Reggio Emilia) «aver violato le norme sull’affidamento dei locali dove si svolgevano le sedute terapeutiche, ma non è coinvolto nei crimini contro i minori».

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In quei giorni però un partito più di tutti gli altri aveva attaccato il PD sfruttando l’inchiesta Angeli e Demoni e il coinvolgimento del sindaco per fare campagna politica. Quel partito è il MoVimento 5 Stelle. L’allora vicepremier Luigi Di Maio disse «col partito di Bibbiano non voglio averci nulla a che fare, col partito che in Emilia Romagna toglieva alle famiglie i bambini con l’elettroshock per venderseli non voglio averci nulla a che fare». Anche la storia dell’elettroshock era una balla. Si trattava invece di un apparecchio usato per le sedute di psicoterapia dal metodo EMDR. Anche questo era noto visto che il procuratore capo Mescolini disse che «non si tratta minimante di elettroshock».

Nonostante questo, nonostante questi elementi fossero noti fin dal giorno della conferenza stampa Di Maio e il MoVimento 5 Stelle parlavano del sindaco che faceva “affari con i bimbi tolti ai genitori” e continuavano ad accusare il PD lasciando intendere chissà quale connivenza. Di Maio scrisse che «quello che viene spacciato per un modello nazionale a cui ispirarsi sul tema della tutela dei minori abusati, il modello “Emilia” proposto dal PD, si rivela oggi come un sistema da incubo: bambini ”selezionati” e sottratti illegittimamente alle famiglie, per poi venire consegnati in una sorta di “affido horror” a personaggi discutibili, tra i quali titolari di sexy shop, pedofili, gente con problemi mentali».

Nulla di tutto questo riguarda Carletti e nulla di tutto questo era stato provato in Tribunale. Il PD decise di querelare Di Maio per diffamazione, altrettanto fece Carletti. Oggi Zingaretti sembra aver selettivamente perso la memoria di quei giorni dice che la campagna non si dimentica ma sembra aver dimenticato chi l’aveva innescata. Chiede se qualcuno chiederà scusa, ma non dice chi dovrebbe farlo. Scrive che chi ha strumentalizzato la vicenda si dovrebbe vergognare, ma ci sta al governo. E non c’è nulla di male nel stare al governo con Di Maio, anzi, è una ragione in più per pretendere le scuse del Capo Politico del MoVimento 5 Stelle. Almeno quello il PD dovrebbe riuscire ad ottenerlo da questa alleanza.

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