Opinioni
Ma non manca qualcosa alla dichiarazione di Di Battista sul raid di Baghdad?
dipocheparole 03/01/2020
Ieri Alessandro Di Battista era sulle prime pagine di tutti i giornali per il sostegno nei confronti di Gianluigi Bombatomica Paragone che ha violato le regole del MoVimento 5 Stelle non votando la fiducia in due occasioni al governo Conte Bis. Eppure, dopo un commento lasciato sotto lo status di un’attivista grillina, non ha ritenuto […]
Ieri Alessandro Di Battista era sulle prime pagine di tutti i giornali per il sostegno nei confronti di Gianluigi Bombatomica Paragone che ha violato le regole del MoVimento 5 Stelle non votando la fiducia in due occasioni al governo Conte Bis. Eppure, dopo un commento lasciato sotto lo status di un’attivista grillina, non ha ritenuto di fare altre precisazioni. Oggi, dopo l’omicidio in Iraq del generale Soleimani da parte delle forze USA, Di Battista ritrova la voce per dire che quello di Baghdad è stato “un raid vigliacco”, “pericoloso”, “stupido”. Ma in tutto lo status c’è qualcuno che non viene mai nominato, nonostante il raid sia stato in ultima analisi una sua scelta da commander in chief.
Si tratta di un certo Donald Trump, che l’esperto di geopolitica a 5 Stelle forse ha dimenticato. O forse ha paura che qualcuno gli ricordi le cazzate che dice, tipo questa qui, scritta su Facebook poco più di un anno fa.
All’epoca, secondo Dibba, Donald Trump era “il miglior presidente della storia in politica estera” anche se “ha contro i poteri forti”, mentre il predecessore Barack Obama era “un golpista”. Un golpista che aveva la colpa di usare i droni, esattamente come ha fatto Trump.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 3, 2020
Ora che Trump bombarda (in Siria) e ammazza (in Iraq) l’ex deputato espertone di politica estera cambia giustamente linea, confidando sul fatto che gli italiani hanno la memoria di un mollusco e quindi non si rendono conto delle sue giravolte logiche e politiche. Ci riuscirà? Ma certo che sì.
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