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Nunzio Angiola e Gianluca Rospi: i due deputati M5S che lasciano il gruppo
neXtQuotidiano 03/01/2020
Angiola il 23 dicembre scorso aveva annunciato di non aver votato la legge di bilancio anche se contemporaneamente confermava il suo appoggio al governo Conte Bis. Rospi invece veniva fino a qualche tempo fa come uno della pattuglia di deputati pronti a lasciare per andare con Lorenzo Fioramonti e con il suo nuovo movimento Eco
Due deputati del MoVimento 5 Stelle, Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, hanno lasciato il gruppo dei grillini alla Camera. “Ho deciso, con grande rammarico, di abbandonare il M5S. Il mio dissenso non deriva da un mio personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d’atto che, chi più chi meno, i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni. La mia odierna decisione non è da porsi in connessione con quella di altri colleghi parlamentari, come Lorenzo Fioramonti”, annuncia Angiola.
Nunzio Angiola e Gianluca Rospi: i due deputati M5S che lasciano il gruppo
Il 30 dicembre scorso però proprio Angiola sulla sua pagina fb aveva scritto, rivolgendosi a Fioramonti: “Fare le cose difficili è infatti dannatamente difficile. Ma imparare a farle è necessario. In certi casi, nella vita occorre fare un passo indietro, per farne poi due in avanti”. Angiola il 23 dicembre scorso aveva annunciato di non aver votato la legge di bilancio anche se contemporaneamente confermava il suo appoggio al governo Conte Bis. Rospi invece veniva fino a qualche tempo fa come uno della pattuglia di deputati pronti a lasciare per andare con Lorenzo Fioramonti e con il suo nuovo movimento Eco.
“Vorrei, infine -conclude Angiola- rassicurare i cittadini e i sindaci del mio Collegio elettorale. Il mio impegno per il Paese, il territorio murgiano e per l’Università non si ferma qui, e non si fermerà mai. Continuerà – in modo più determinato e incisivo – come parlamentare della Repubblica Italiana, nel Gruppo Misto”.
Rospi ha invece fatto sapere che non ritiene più tollerabile “la gestione oligarchica del MoVimento 5 Stelle”: in realtà il M5S è gestito così da ben prima che Rospi si candidasse con loro. Si vede che nel frattempo ha avuto un’illuminazione sulla via di Damasco. I due onorevoli hanno nel frattempo provveduto a cancellare ogni simbolo del M5S dalle loro pagine FB ma non hanno scritto nulla sul loro addio al M5S. “Lascio il M5S e passo al Gruppo Misto perché non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica”, ha fatto sapere Rospi in una nota. “Ho consegnato al Presidente della Camera, Roberto Fico, la mia decisione di lasciare il gruppo parlamentare M5S e di approdare al Gruppo Misto, scelta che non è da ritenersi attinente a quella di altri colleghi che in questi giorni stanno lasciando il movimento“, spiega. “In queste festività ho riflettuto tanto e, per svariate ragioni, in primis il non condividere la Manovra di Bilancio approvata di recente e la mancanza di collegialità nelle decisioni all’interno del gruppo, ho maturato l’idea di lasciare, con grande rammarico, il MoVimento 5 Stelle. Manovra di Bilancio a parte, non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica del Gruppo parlamentare con il risultato che ristrette minoranze decidono per la maggioranza; il M5S non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall’alto senza più essere portatrice di proposte”, continua Rospi. “Non è un cambio di opinione ma la semplice presa d’atto di una chiusura del MoVimento nei miei confronti. Lasciatemi dire anche che oggi ho l’impressione che nel Nostro Paese ci sia un atteggiamento passivo nei confronti del presente; un atteggiamento in grado di sgretolare uno dei pilastri del nostro stare insieme e del nostro modo di guardare al futuro. È come se si pretendesse di avere diritto a un domani migliore senza essere consapevoli che bisogna saperlo conquistare, costruendolo insieme e da protagonisti, convinti che i legami che hanno senso, riprendendo le parole di Silvia Vegetti Finzi, non limitano l’io ma gli danno forza e significato” attacca. “Con questo spirito sono entrato in Parlamento il 4 marzo del 2018, rinunciando ad altri prestigiosi traguardi conquistati negli anni passati. Ed ancora più determinato di prima mi preme rassicurare i cittadini, i Vescovi e i sindaci del mio Collegio ai quali dico che continuerò nell’impegno preso come parlamentare della Repubblica Italiana, questa volta però dal Gruppo Misto”, conclude.
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