Come i grillini hanno preso il M5S sconfitto in Abruzzo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-02-11

Ovvero come gli elettori del M5S spiegano la “non vittoria” di Sara Marcozzi. Nell’ordine: è tutta colpa del PD, è tutta colpa degli abruzzesi ingrati e mafiosi, è tutta colpa delle accozzaglie. E il M5S è il primo partito!1

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C’è Mario Improta in arte Marione che dà degli idioti agli elettori abruzzesi e che poi si lamenta su Facebook perché gli hanno cancellato la vignetta dando la colpa al PD. E poi ci sono gli elettori a 5 Stelle che con la classe che li contraddistingue da sempre quando affrontano i risultati elettorali danno la colpa a tutti tranne che ai loro leader. L’analisi della sconfitta nel MoVimento si contraddistingue per alcuni passaggi obbligati sempre uguali. L’ordine è indifferente, l’importante è non mettere in discussione la leadership del partito. La non-vittoria in Abruzzo non fa eccezione.

È tutta colpa delle accozzaglie e delle liste “civetta”

Si parte generalmente con una constatazione obbligata: il M5S non ha perso. Anzi: ha vinto perché è il primo partito. Non solo, è l’unico vero partito perché le altre due coalizioni hanno presentato una serie di liste “civetta” e partitini accozzaglia per riuscire a vincere. A quanto pare ad oggi nessun elettore del M5S è riuscito a spiegare come mai il partito di Casaleggio non scelga di appoggiarsi a liste civiche. Che non sono un “trucchetto” per barare alle elezioni ma un modo per vincerle. Qualcuno potrebbe pensare che in fondo ai piani alti del MoVimento a pochi interessa vincere davvero.

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Ed eccoli quindi tutti in fila a raccontarci che il M5S può ancora guardare tutti dall’alto in basso, a testa alta, perché senza accozzaglie il MoVimento avrebbe sicuramente vinto grazie al quel 20% contro le percentuali decisamente più basse raccolte dalle tante liste “civetta” delle coalizioni di centrodestra o di centrosinistra. Ma che civetta non sono visto che il loro appoggio ai rispettivi candidati era dichiarato (come del resto prevede la legge).

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I geni della matematica pensano che abolendo le “liste civetta” (a proposito, perché non lo fanno visto che sono al governo?) il 20% della Marcozzi sarebbe stato sufficiente per trionfare. Forse perché pensano che gli elettori delle parti avverse scomparirebbero. Ma non è così.

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L’apice lo raggiunge Dino Giarrusso che ad Agorà ha detto che la Marcozzi ha conquistato più voti rispetto alle precedenti regionali. Il problema è che non è vero e quando Serena Bortone lo corregge Giarrusso casca dal pero e chiede scusa.

È tutta colpa del PD!!!

La spiegazione non vi convince? Non vi preoccupate, se non vi piacciono le nostre idee ne abbiamo altre. Ecco qui che qualcuno dà la colpa al PD (e a chi sennò?). Sono stati gli elettori piddini a far perdere la Marcozzi votando per il candidato di Centrodestra. Pur di non far vincere un pentastellato gli elettori di centrosinistra hanno deciso di far vincere il candidato di Fratelli d’Italia sostenuto dalla Lega.

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Gli analisti di Twitter ci spiegano che invece è proprio la piddinizzazione del MoVimento a causarne la sconfitta e che se il processo dovesse continuare potremmo addirittura assistere alla sparizione del M5S.

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Insomma, quando si perde è colpa degli altri, o perché hanno votato per fare un dispetto o perché il partito sta “imitando” il PD. Ma se il M5S continuerà a conservare la sua quota di originalità allora potrà continuare a vincere. Come ha fatto alle politiche del 4 marzo, quando per andare al governo ha dovuto fare un inciucio, pardon “contratto” con la Lega.

Il M5S ha perso perché la Marcozzi è una raccomandata?

C’è però anche chi dà la colpa proprio alla candidata Sara Marcozzi. Alcuni pentastellati si chiedono come mai sia stata candidata per una seconda volta nonostante avesse già perso le ultime regionali. E viene sollevato così un problema di nepotismo e favoritismi all’interno del MoVimento 5 Stelle. La candidata alle regionali è infatti la compagna del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Giorgio Sorial.

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Ma è solo un attimo. La linea ufficiale è un’altra e la riassume bene il senatore Gianluigi Paragone che a Radio Cusano Campus ha detto che  il voto «ci dice che i cittadini abruzzesi hanno gradito il modo in cui in questi anni sono state gestite le cose e quindi non avevano intenzione di cambiare. Evidentemente gli abruzzesi sono soddisfatti della gestione del centrosinistra e di quella del centrodestra nel recente passato».

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Sentite anche voi un poderoso sfregare di denti? Non vi sbagliate perché Paragone ci tiene a ribadire che «il voto delle amministrative è marginale e si prendono in considerazione aspetti della quotidianità, e’ un voto che riguarda soprattutto la sanità». Robetta insomma.

Gli abruzzesi sono tutti ladri e mafiosi!

La linea di Paragone si traduce in una serie di post di insulti contro gli abruzzesi colpevoli di aver votato per quelli sbagliatiÈ noto che per il M5S l’esercizio della democrazia e della sovranità popolare è valido solo quando a vincere sono loro. Quando invece vincono gli altri (sempre senza che il M5S perda, mi raccomando) succede che il voto venga utilizzato per dimostrare che gli abruzzesi “sono solo feccia”, come scrive qualche esaltato sulla pagina Facebook della Marcozzi.

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Altri parlano di “tradimento” perché il M5S aveva donato quattro ambulanze e un macchinario per liberare le strade dalla neve. Insomma fosse anche solo per riconoscenza gli abruzzesi avrebbero dovuto votare per la Marcozzi. La prossima volta meglio donare le ambulanze ma senza le ruote, con la promessa di regalarle solo in caso di esito positivo della consultazione elettorale (vedi anche “voto di scambio”). La reazione è chiara: non bisogna più donare soldi ai terremotati. Esattamente la stessa reazione di quando i terremotati di Mirandola non votarono per il M5S nonostante le donazioni.

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«La maggior parte degli italiani sono bastardi e sacchi di merda, è un dato di fatto che molti cornuti crescono figli non loro» commenta un altro elettore a 5 Stelle evidentemente soddisfatto per la non-vittoria in Abruzzo. Altri invece si consolano augurando agli abruzzesi di rimanere una regione del terzo mondo o spiegando che in Abruzzo preferiscono pregiudicati e ladri all’onestà pentastellata.

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