Fact checking
La brutta botta presa da Lega e M5S e in Molise
Alessandro D'Amato 23/04/2018
I grillini perdono voti rispetto alle elezioni politiche di un mese e mezzo fa e falliscono l’obiettivo di governare una regione. La Lega finisce dietro Forza Italia nelle preferenze. Il Partito Democratico dimezza le percentuali dei voti
Quando mancano 40 sezioni alla fine dello scrutinio in Molise Donato Toma, candidato del centrodestra nella regione, è saldamente in testa con 65mila voti contro i 56mila di Andrea Greco, favoritissimo candidato del MoVimento 5 Stelle. C’è di più: nella ripartizione delle liste la Lega arriva dopo Forza Italia e dopo una lista civica animata da un europarlamentare di Berlusconi.
La brutta botta presa da Lega e M5S e in Molise
«Siamo fieri di questa campagna elettorale e siamo fieri della fiducia che ci hanno dato i molisani. Con una sola lista contro nove e con 20 candidati contro 180 abbiamo tenuto testa al centrodestra, ma abbiamo anche più che doppiato il centrosinistra. Siamo orgogliosi di questo risultato, come siamo orgogliosi del lavoro svolto in questi anni e in queste ultime settimane da attivisti, candidati e portavoce. Il Movimento 5 Stelle si conferma la prima forza politica della Regione in maniera netta», dicono i grillini in una dichiarazione alla stampa che però evita come al solito di commentare il risultato più importante.
Nell’intera regione soltanto un mese e mezzo fa il MoVimento 5 Stelle aveva raccolto alla Camera 78mila voti e il 44% totale delle preferenze. Oggi ne scompaiono ben ventiduemila e le percentuali con il centrodestra, che ne aveva presi 52mila con il 29% delle preferenze, sono impressionanti: 13mila voti in più per il centrodestra e 22mila in meno per il MoVimento 5 Stelle in quella che è diventata una sconfitta del tutto inaspettata che non può non avere in effetti sulla politica nazionale.
Il Molise come l’Ohio
Nei giorni scorsi si era infatti parlato del Molise come l’Ohio, ma se i risultati della piccola regione con 300mila aventi diritto al voto dovevano avere un riverbero sul dato nazionale, questo non può che essere negativo per l’accordo Di Maio – Salvini. Perché anche la Lega, nonostante l’impegno sul territorio di Salvini e dei suoi parlamentari, mandati a pattugliare la regione nei giorni scorsi per cercare un nuovo sorpasso psicologico su Forza Italia, non ha cambiato molto i risultati finali: 10mila voti invece degli 8mila delle politiche ma terzo posto dopo Forza Italia (che porta a casa 11mila voti) e Orgoglio Molise (che arriva a 10500).
«Siamo passati da due consiglieri a sei, sei persone che si batteranno per difendere le idee del Movimento e soprattutto per rendere onore ai cittadini che ci hanno votato. Io parlerei di risultato storico, non di fallimento», dice ad Agorà il candidato favoritissimo Greco che alla fine si è ritrovato sconfitto. Che soltanto un mese e mezzo fa avesse la vittoria in tasca dopo i risultati delle elezioni politiche è evidentemente soltanto un dettaglio per i grillini.
Il M5S e i brogli
Tanto è vero che c’è persino chi su Facebook grida ai brogli. Anche se non c’è nessuna notizia che riguarda problemi nello spoglio, per i grillini il risultato è talmente inaspettato che dietro ci deve essere per forza la fregatura.
Un’altra robusta scoppola la prende il Partito Democratico, che aveva raccolto il 31% e 18mila voti appena un mese e mezzo fa e oggi il suo candidato Carlo Veneziale deve fare i conti con una sconfitta nettissima mentre il PD ha la metà della percentuale di un mese e mezzo fa e 11mila voti. Peggio di così è difficile.