M5S, le quattro espulsioni di Capodanno

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-12-31

Gregorio De Falco, Saverio De Bonis, Giulia Moi e Marco Valli vengono espulsi. Richiamato Ciampolillo, ancora aperte le procedure nei confronti di Nugnes e Fattori

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Il MoVimento 5 Stelle saluta il 2018 con quattro espulsioni: il Blog delle Stelle comunica a metà della giornata di Capodanno, quando per fortuna tanti giornalisti sono in ferie, l’espulsione di Gregorio De Falco, Giulia Moi, Saverio De Bonis e Marco Valli.

M5S, le quattro espulsioni di Capodanno

Nel post, in nome della #trasparenzaquannocepare, non vengono specificati i motivi delle espulsioni, che però è facile immaginare. Gregorio De Falco in questi mesi in parlamento non ha fatto che ricordare al MoVimento 5 Stelle che si stava rimangiando il suo programma: impossibile mantenerlo all’interno del M5S. L’eurodeputata Giulia Moi era stata l’unica – oltre a David Borrelli – a non aver firmato la liberatoria sul trattamento dei dati personali chiesta dal Movimento 5 stelle ai suoi eletti per poter controllare i versamenti dei rimborsi. Successivamente era finita nei guai perché accusata di molestie psicologiche nei confronti di suoi collaboratori al Parlamento Europeo. Saverio De Bonis invece era finito nei guai per una condanna non comunicata al M5S e, di recente, aveva spalleggiato il senatore Lello Ciampolillo, che oggi è stato richiamato e che nei giorni scorsi aveva eletto come suo domicilio parlamentare un ulivo secolare per evitarne l’abbattimento in polemica con il piano sulla Xylella.

espulsioni m5s

Marco Valli invece è l’europarlamentare beccato a intestarsi una laurea alla Bocconi mai conseguita. Il post ospita anche altre informazioni: è stato archiviato un procedimento disciplinare nei confronti di Matteo Mantero e Virginia La Mura mentre è ancora pendente quello nei confronti di Paola Nugnes ed Elena Fattori, che avevano spalleggiato De Falco sul decreto sicurezza.

De Falco, sei stato nominato!

Nei giorni scorsi De Falco aveva criticato la Manovra del Popolo mentre era stato cacciato dalle chat dei parlamentari, fatto che di solito prelude all’espulsione e lo identifica come Nemico Pubblico. La sua espulsione era stata annunciata il 29 dicembre sui giornali. Quattro ore fa invece il senatore De Bonis, evidentemente ancora ignaro delle sanzioni, su Facebook continuava la sua “battaglia” sulla Xylella. E infatti nei commenti c’è già chi si lamenta: “Ma che ti hanno cacciato? Che schifo”. Su Twitter Luigi Di Maio ha commentato dando l’idea che gli espulsi siano stati cacciati per non aver rispettato il contratto di governo: “Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Oggi i probiviri si sono espressi con provvedimenti duri e giusti. Chi non sostiene il contratto di Governo è fuori dal MoVimento. Il rispetto degli elettori viene prima di tutto”.

saverio de bonis xylella

Nei giorni scorsi De Bonis aveva firmato insieme a Ciampolillo e alla veneta (e antivax) Sara Cunial un comunicato di solidarietà a Ciampolillo in cui ripetevano la storia dell’ulivo “scomodo” – quello che Ciampolillo voleva salvare dall’abbattimento – perché dimostrava la mancanza di nesso causale tra CoDiRo e Xylella. Alla stessa Cunial ieri sono state chieste pubblicamente spiegazioni per non aver votato la fiducia sulla Manovra insieme ad altri nove deputati.

Violazioni dell’articolo 11 dello Statuto e dell’Articolo 3 del Codice Etico

“Violazioni dell’articolo 11 dello Statuto e dell’Articolo 3 del Codice Etico”, è la motivazione con cui il Collegio dei Probiviri ha espulso i senatori Saverio De Bonis e Gregorio De Falco e gli eurodeputati Marco Valli e Giulia Moi. Con l’aggravante, per il comandante De Falco, della parola “reiterate” che i Probiviri aggiungono nelle violazioni allo Statuto del quale, a parere del M5S, il senatore è responsabile. L’articolo 11 dello Statuto del Movimento, tra le motivazioni che fanno scattare le sanzioni da parte dei Probiviri, cita: “la perdita dei requisiti di iscrizione al “MoVimento 5 Stelle”; gravi violazioni dei doveri previsti dal presente Statuto e dal Codice Etico; mancanze che abbiano provocato o rischiato di provocare una lesione all’immagine od una perdita di consensi per il MoVimento 5 Stelle, od ostacolato la sua azione politica; per gli iscritti eletti ad una carica elettiva, per gravi violazioni degli impegni assunti all’atto di accettazione della candidatura; il rilascio di dichiarazioni pubbliche relative al procedimento disciplinare medesimo”.

espulsioni m5s di maio

L’articolo 3 del Codice Etico indica i doveri che un eletto al Movimento, è tenuto a rispettare. Tra questi, a votare la fiducia, ogni qualvolta ciò si renda necessario, ai governi presieduti da un presidente del consiglio dei ministri espressione del M5S”. Obbligo che, nel caso di De Falco e De Bonis, è venuto meno sul voto al Senato del decreto sicurezza. Su Facebook Di Maio è ancora più esplicito: “Qualcuno dopo aver ottenuto l’elezione, ha cominciato a rinnegare regole e programmi. Qualcuno crede che per il solo fatto di essere senatore allora sia indispensabile per il Governo e per questo possa trasgredire le regole che ha firmato. Non è così. Noi siamo gente seria che rispetta gli impegni presi con i cittadini. Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Oggi i probiviri si sono espressi con dei provvedimenti duri e giusti. E se ci sono altri senatori o deputati che non intendono più sostenere il contratto di Governo, per quanto mi riguarda sono fuori dal MoVimento, anche a costo di andarcene tutti a casa. Il rispetto degli elettori viene prima di tutto”.

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