Il comandante De Falco fuori dalle chat M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-21

Arriva il provvedimento che di solito precede la cacciata. Intanto c’è chi dice che è pronto a lasciare il M5S per il Gruppo Misto

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Il comandante Gregorio De Falco finisce fuori dalle chat del MoVimento 5 Stelle mentre i dissidenti del decreto Sicurezza cominciano a vedere il loro posto di eletti a rischio. Il Messaggero racconta dei crescenti mal di pancia dei senatori segnalati ai probiviri, con tanto di annunci-shock:

Nel mirino sono finiti Paola Nugnes, Gregorio De Falco, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura. Alcuni stanno preparando una memoria difensiva. Nugnes preferisce non rilasciare commenti ma ad alcuni M5S ha confidato di voler lasciare all’inizio del prossimo anno, di voler passare al gruppo Misto. La goccia che può far traboccare il vaso potrebbe essere il sì del governo alla battaglia della Lega sull’autonomia.

Qualche suo collega ha raccolto il suo sfogo: «Dopo il sì al dl sicurezza e alla legittima difesa c’è la retromarcia sul global compact e sugli F35 e ora l’esecutivo si appresta a maltrattare il Sud, è troppo». Ma nel limbo ci sono anche gli altri malpancisti.

paola nugnes accordo lega m5s - 2

Va però detto che molto spesso i maldipancia e gli annunci come questo sono finiti poi cancellati da furiose smentite successive: difficile dargli una qualsiasi credibilità.

Nessuno di loro pensa di non votare la manovra ma subito dopo si farà il punto. «Siamo stati emarginati. Basta votare fiducie, non è questo il modo. Io non esco ma so come va a finire nel Movimento», dice la Fattori. Il timore è che arrivi un provvedimento di espulsione che i vertici M5S negano di voler emettere. «Ci hanno esclusi. Io riconosco che fuori dal Movimento non c’è niente ma così non posso dare alcun contributo», commenta il comandante De Falco, «sono stato fatto fuori anche dalle chat interne».

Al suo fianco ci sono altri due senatori che non nascondono il malessere per come operano i vertici. «C’è solo una linea, chi non si adegua va nel limbo», si sfoga una senatrice. «Ma nelle regole interne è scritto chiaro e tondo che ognuno può esprimere la propria opinione. Su quali basi devo essere bacchettato?», si chiede ancora De Falco che poi ironizza: «Non ho ricevuto alcuna comunicazione. Il mio assistente era distratto…».

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