Luca Castellini, il daspo all’Ultras del Verona che inneggiava a Hitler: «Ho perso il lavoro»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-21

Il dolore del coordinatore di Forza Nuova nel Triveneto: «Ho anche un processo fissato“per direttissima” a metà marzo di quest’anno per aver ringraziato, nell’ormai lontano 2017, un capo di stato morto nel 1945 (il riferimento è a Hitler per aver «pagato» la festa della curva, ndr)»

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Ieri il Questore di Verona Ivana Petricca ha emesso un Daspo di 5 anni nei confronti di Luca Castellini, coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia, in seguito alle dichiarazioni che aveva rilasciato durante un’intervista radiofonica commentando i cori razzisti a Mario Balotelli durante Verona-Brescia. Castellini è stato nel frattempo rinviato a giudizio per aver inneggiato a Hitler nel 2017.

Luca Castellini: il daspo all’ultras del Verona che inneggiava a Hitler

Castellini, 44 anni, intervenendo ai microfoni dell’emittente radiofonica padovana “Radio Cafè” qualificandosi come “capo ultras della curva Sud dell’Hellas Verona”, lo scorso 4 novembre aveva rilasciato alcune dichiarazioni che avevano già fatto scattare una denuncia a piede libero e, in applicazione del Codice Comportamentale, la sospensione del gradimento fino al 30 giugno 2030 da parte dell’Hellas. Oggi il Questore di Verona ha disposto il provvedimento di Daspo che prevede il divieto di accedere, per i prossimi cinque anni agli impianti sportivi sia sul territorio nazionale che sul territorio degli Stati dell’Unione Europea all’interno dei quali si svolgano partite di calcio fino al campionato di serie C. A Verona, durante le giornate in cui si svolgeranno le partite di calcio, a Castellini è stato fatto inoltre divieto di accedere a determinate zone della città interessate dal transito delle tifoserie. “Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza, ma non potrà mai essere del tutto italiano” aveva detto, tra le altre dichiarazioni rilasciare nei confronti del giocatore del Brescia, aggiungendo: “Noi un giocatore di colore, forte, lo abbiamo e ha deciso la partita ieri. Ci sono problemi a dire la parola negro? Mi viene a prendere la Commissione Segre perché chiamo uno negro? Mi vengono a suonare il campanello? Voi lo dite che negro non va bene”, aveva concluso.

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Ieri lui – in un comunicato dell’ufficio stampa di Forza Nuova riportato oggi dal Corriere del Veneto – ha spiegato che: «Non ci vuole un mago per comprendere come nei miei confronti sia stato messo in atto un vero e proprio processo politico-mediatico, inaspettato in questi termini , poi usato e consumato in lungo e in largo nella fucina di strumentalizzazioni, pubblicità, guadagni/carriere per i tanti attori convenuti nel puntare affannosamente il dito contro il brutto razzista violento e cattivo, quando si è trattato semplicemente della voce di chi ha detto ciò che pensa, pur sapendo di dover poi pagare le conseguenze di un’Italia ipocrita ed impaurita. Ad oggi la mia condizione, vede una specie di “daspo societario” da parte dell’Hellas, un processo fissato“per direttissima” a metà marzo di quest’anno per aver ringraziato, nell’ormai lontano 2017, un capo di stato morto nel 1945 (il riferimento è a Hitler per aver «pagato» la festa della curva, ndr) attraverso una battuta di certo infelice, ma che ancora ritengo pur sempre tale; un sicuro nuovo processo, da cui il nuovo Daspo di 5 anni, per le frasi su Mario Balotelli, senza che io abbia compiuto reati (o presunti tali) dentro o fuori da un impianto sportivo». Castellini comunica anche che «a causa del tritacarne mediatico, sono stato ad oggi, gentilmente ma senza appello, invitato ad abbandonare il lavoro».

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