Lorella Cuccarini e il razzismo più amato dagli italiani

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-05

Ieri sera a Otto e Mezzo Lorella Cuccarini ha negato che in Italia ci sia un problema di razzismo o di aumento dei sentimenti xenofobi. Per la conduttrice e soubrette è colpa della vita che gli italiani fanno nelle periferie degradate. Un razzismo di necessità sovranista

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Ieri sera ad Otto e Mezzo Lorella Cuccarini ha fatto ridere tutti gli italiani rivelando di non sapere ogni quanto vengono celebrate le elezioni politiche in Italia. Senza nulla togliere alla performance della Cuccarini vale la pena di ricordare che in questi anni molti giornalisti – tra cui anche Massimo Giannini che ieri era in studio dalla Gruber – ci hanno raccontato la storia dei governi e dei presidenti del consiglio “non eletti dal popolo”, che è una vera e propria bestemmia costituzionale.

Il senso per il razzismo della più amata da “prima gli italiani”

Ma la Cuccarini in finale di trasmissione ci ha regalato un’altra perla sovranista. La ballerina, conduttrice e cantante è convinta che in Italia non ci sia alcuna emergenza razzismo. Lo sa perché in questi ultimi due anni ha molto girato il Paese e non ha notato nulla di particolarmente preoccupante. E ammesso e non concesso che ci sia un problema dovuto alle aggressioni di stampo razzista in Italia la Cuccarini ci tiene a ribadire il fatto che anche gli immigrati commettono crimini nei confronti degli italiani. Sottintendendo forse che c’è un problema di razzismo all’incontrario degli stranieri nei confronti dei nativi. Ma i reati commessi dagli immigrati (furti, rapine, stupri, omicidi, le solite cose che fanno anche i nostri connazionali) hanno ben poco a che fare con un molto ipotetico razzismo verso gli italiani.

La Cuccarini tenta di minimizzare: «Se andiamo a vedere i casi isolati, è chiaro ci sono oggi c’erano ieri e probabilmente ci saranno anche domani. Ma se diciamo che questo Paese è diventato un Paese razzista io mi rifiuto di crederlo perché non è così». Poco oltre invece cerca di giustificare gli episodi di razzismo dicendo che «noi conosciamo la vita nelle periferie, nelle stazioni» quasi suggerire che il razzismo – se c’è – è causato da condizioni contingenti di eccessiva prossimità (e promiscuità?) tra italiani e stranieri in situazioni di estremo disagio. Ma questa “analisi” manca completamente di centrare il punto: ovvero che c’è qualcuno – al governo – che soffia costantemente sul fuoco dell’intolleranza. Questo qualcuno non è solo Matteo Salvini, perché anche il MoVimento 5 Stelle – come ricordava ieri sera Paolo Mieli – ha una lunga storia di attacchi contro gli stranieri che Beppe Grillo stesso ha accusato più volte di voler invadere l’Italia o portare malattie.

Come l’Italia sta diventando un paese xenofobo

I dati, i numeri, ci dicono però una cosa diversa dalla realtà che la Cuccarini ha visto in questi ultimi anni in giro per l’Italia. Qualche settimana fa a Repubblica Grazia Naletto, coordinatrice dell’associazione Lunaria, spiegava che «Stando all’ultimo nostro monitoraggio, che non ha certo pretese statistiche, l’aumento delle violenze fisiche di stampo razzista è impressionante: erano 27 nel 2016, sono salite a 46 nel 2017, per schizzare a 126 nel 2018. Se ci sommiamo offese, discriminazioni, danni contro proprietà, i casi nell’ultimo anno salgono a 628: un’emergenza».  Anche i dati Osce confermano questa tendenza con un aumento delle denunce per “crimini d’odio” nel corso del 2017 rispetto ai due anni precedenti. A luglio dello scorso anno l’UNHCR ha lanciato un appello  esprimendo «profonda preoccupazione per il crescente numero di attacchi nei confronti di migranti, richiedenti asilo, rifugiati e cittadini italiani di origine straniera che hanno caratterizzato questi ultimi mesi».

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Non ultimo c’è il rapporto contenuto nella Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza redatto dai Servizi segreti dove si legge che la “pronunciata vitalità” delle formazioni di ultradestra di stampo marcatamente xenofobo «si è accompagnato ad una narrazione dagli accenti di forte intolleranza nei confronti degli stranieri che, al di là del richiamato omicidio di Macerata, potrebbe aver concorso ad ispirare taluni episodi di stampo squadrista, oltre che gesti di natura emulativa, e potrebbe conoscere un inasprimento con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale europeo». Sono in aumento anche le segnalazioni all’UNAR (l’Ufficio nazionale anti discriminazioni) per discriminazioni ricevute nel 2017, tra questi ci sono insulti per il colore della pelle o contro particolari categorie etniche, ad esempio i Rom, da tempo nel mirino della narrazione securitaria di Lega e M5S.

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Ma se alla Cuccarini i dati di questo tipo non bastano allora potrebbe volgere lo sguardo agli atti del governo, al caso Aquarius e alla criminalizzazione delle ONG portata avanti con assoluta pervicacia da esponenti della maggioranza. Il caso Diciotti con i migranti sequestrati per mere ragioni di opportunità politica, perché farli sbarcare sarebbe stato un danno d’immagine. Oppure potrebbe tenere a mente i fatti di Lodi, recentemente il governo è intervenuto per legalizzare la discriminazione, oppure alle conseguenze stesse del Decreto Sicurezza di Salvini. Ma in fondo i sovranisti à la Cuccarini sono tutti così: parlano per sentito dire, non sanno come funzionano le nostre istituzioni, dicono che siamo invasi da pericolosi criminali e terroristi che vogliono rubarci il lavoro. Ma alla prova dei fatti non hanno la minima idea di cosa stanno parlando. E più che pericolosi diventano ridicoli.

Leggi sull’argomento: Heather Parisi e i pochi pensieri della “ballerina sovranista”

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