Game of PolThrones: come Laura Castelli ha ri-conquistato il MEF

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-09-13

Dicono i pissi pissi bau bau tra Montecitorio e Palazzo Madama che per ragioni assolutamente incomprensibili ai più a Davide Casaleggio sia invisa proprio Castelli. Ma il complotto per farla fuori non è riuscito. Evvai!

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Mentre la querelle dei sottosegretari e dei viceministri non si è risolta in un paio di giorni come auspicavano Conte e Mattarella (ma che non si dica che qui c’è qualcuno che punta alla poltrona, giammai!), i giornali ci raccontano i dettagli dello scontro che nel MoVimento 5 Stelle stava per costare il posto alla nostra commercialista preferita (Laura Castelli) ma che per fortuna, in un intrigo di palazzo che al confronto Game of Thrones spostate proprio, è andato a vuoto.

Game of PolThrones: come Laura Castelli ha ri-conquistato il MEF

Dicono i pissi pissi bau bau tra Montecitorio e Palazzo Madama che per ragioni assolutamente incomprensibili ai più a Davide Casaleggio sia invisa proprio Castelli. E, ripetono i sopracitati pissi pissi, proprio a causa di questa ostilità sia stato lui a spendersi per mandare al ministero dell’Economia Stefano Buffagni al posto della nostra beniamina. Ma il complotto, grazie a Di Maio, alla fine è riuscito solo a metà, come spiega Federico Capurso su La Stampa:

La battaglia che più preoccupa Conte è quella che si sta consumando all’interno del Movimento tra Di Maio e Davide Casaleggio. «Una guerra che va avanti da mesi», sostengono nel partito. E che in questi giorni si sarebbe nuovamente infiammata intorno al ruolo di Stefano Buffagni, considerato vicino a Casaleggio.

Il figlio del fondatore avrebbe voluto vedere Buffagni sulla poltrona di viceministro al posto di Laura Castelli, mentre il leader M5S avrebbe preferito tenerlo fuori dai dicasteri economici, magari come viceministro alle Infrastrutture. Il boccino è caduto a metà strada, perché Castelli rimarrà viceministra e Buffagni sarà sottosegretario, a patto che non si occupi più di nomine. Speculari ci saranno, sponda Pd, Antonio Misiani come viceministro e Luigi Marattin nel ruolo di sottosegretario.

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Viceministri e sottosegretari: il risiko della Stampa (12 settembre 2019)

In realtà, giusto per correggere l’ultima affermazione, Marattin ieri ha certificato che non sarà nel governo. Ma questo non è il punto. Il punto è che, come racconta Luca De Carolis sul Fatto, il M5S “discute” (eufemismo) sulle poltrone ma tra Castelli e Buffagni attualmente è scoppiata la pace:

Basta tornare a martedì pomeriggio, in Senato.In aula si discute della fiducia al governo alla presenza di Conte. quando dietro una porta al primo piano, vicina ai bagni quindi non così remota, i grillini delle commissioni Bilancio e Finanze delle due Camere si accapigliano sui nomi per il ministero dell’Economia. “Vogliamo il voto segreto”urla un parlamentare di nuovo conio, ansioso di non scoprire le sue preferenze. Le voci si intrecciano, il rumore è da brutta assemblea da condominio.

Nei dintorni la viceministra uscente Laura Castelli, al centro della disputa, si aggira con lo sguardo acceso dietro agli occhialetti. “Discutono ”, riassume. Pochi metri più in là Stefano Buffagni, anche lui aspirante a un posto al Mef, arringa un paio di parlamentari toccandosi di continuo il ciuffo. “È un derby tra loro”butta lì un 5Stelle. In realtà tra Castelli e Buffagni è scoppiata la pace, da settimane.

Quindi il posto al MEF di Castelli non è a rischio. O meglio: “Questo lo dice lei“, direbbe Padoan.

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