L’accusa di stupro a Ciro Grillo e la sosta dal tabaccaio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-13

Secondo gli accusati la ragazza è andata con loro a prendere le sigarette e questo dimostrerebbe che era lucida. Ma…

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Una 19enne di origini scandinave ha denunciato Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, e tre suoi amici per violenza sessuale. Secondo la giovane, la sera del 16 luglio si trovava al Billionaire, a Porto Cervo con un’amica. Qui incontra i 4. All’alba il gruppo decide di andare a casa di Ciro. Qui, sostiene la ragazza, sarebbe avvenuta la violenza. Cicrostanza negata dai ragazzi che hanno parlato di un rapporto consenziente.

L’accusa di stupro a Ciro Grillo e la sosta dal tabaccaio

Nella tesi difensiva però spunta una novità. Secondo Antonio Massari sul Fatto nel percorso fino alla casa dove dormiva Ciro Grillo e dove erano presenti anche Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, è stata fatta una sosta da un tabaccaio per comprare le sigarette. Questa sosta, per la difesa, sarebbe una delle dimostrazioni che il rapporto con la ragazza è stato consenziente. Ma soprattutto, ed è più importante, era perfettamente capace di intendere e di volere e quindi non ubriaca. Ma c’è un però:

SIAMO AD ABBIADORI, un a frazione di Porto Cervo. Nel raggio di qualche chilometro dai cancelli del Pevero golf club, il residence in cui la famiglia Grillo trascorre l’estate, i luoghi in cui comprare le sigarette sono soltanto tre. C’è il bar tabacchi del distributore di benzina, in via dell’Educazione, direzione di Arzachena. Poi il tabaccaio Avellino, con le sue tende blu e i tavolini del bar accanto.

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Infine il bar degli Artisti, punto di riferimento per chiunque abbia voglia d’un caffè e una sigaretta, in qualsiasi ora del giorno e della notte, soprattutto all’uscita della discoteca Sottovento o del Billionaire, che sono lì a due passi. Il Fatto ha provato a riscontrare l’episodio in tuttie tre i luoghi. E nessuno ricorda nulla. Il dato non implica che la versione sia falsa. Piuttosto, al momento non abbiamo trovato nessuno in grado di confermarla.

Nessuna delle persone che era al balcone in quei giorni ha ricordato la circostanza della sosta per prendere le sigarette né ha riconosciuto la ragazza. Le telecamere di cui sono dotate alcune delle rivendite non hanno conservato le immagini di luglio.

I dubbi dei pm sulla versione della moglie di Grillo

Intanto, scrive La Stampa, ci sono i dubbi dei pm sulla versione di Parvin Tardjk, la moglie di Beppe Grillo.

La residenza dei Grillo è un appartamento spazioso, con un soggiorno, in cui si sarebbe assopita la testimone, e una camera da letto, in cui si sarebbe consumata la violenza. Ottanta metri quadri circa attraversati da un muro divisorio che separa l’altra ala della casa, dove quella notte ha dormito Parvin Tadjk, moglie del fondatore del Movimento Cinque Stelle, e madre di Ciro. La sua testimonianza – la donna sarà convocata nelle prossime settimane dal magistrato che sta coordinando l’inchiesta – non è semplicemente un’audizione di routine: ha sentito ho visto qualcosa di quanto accaduto nell’appartamento a fianco?

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