La sceneggiata di Orbàn: «In Italia governo separato dal popolo»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-21

Ad Atreju il leader ungherese capisce benissimo come fare l’imitazione di Salvini e prendersi gli applausi. Intanto però blocca gli accordi sui migranti che sono costretti a restare in Italia. E Fdi lo applaude…

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“In Italia il governo è stato separato dal popolo. Siamo in presenza di una nuova offensiva della sinistra: ci sono nuovi politici che non hanno capito nulla e tornano i vecchi quadri e anche loro non hanno capito nulla. Vedo tornare Matteo Renzi, vedo Paolo Gentiloni in Europa. Ovunque torni la sinistra al governo succede la stessa cosa: fanno entrare i migranti e aumentano le tasse”: Viktor Orbàn sa evidentemente come toccare il cuore dei Fratelli d’Italia e nel suo intervento alla festa di Atreju dove stamattina c’era anche Giuseppe Conte arringa la folla con toni e argomenti che poi vanno stranamente a cozzare con il suo comportamento concreto, visto che il suo partito è iscritto ai Popolari in Europa e ha votato per la nuova commissione in cui c’è Gentiloni.

La sceneggiata di Orbàn: «In Italia governo separato dal popolo»

Orbàn è un politico che in centinaia di occasioni ha dimostrato la sua furbizia: si è fatto pagare gli studi da Soros e oggi dà la caccia a Soros; fa l’amicone di Giorgia Meloni e Matteo Salvini ma era contrario a concedere più deficit all’Italia quando al governo c’era la Lega; parla di muri da costruire ma intanto in Europa sta nel raggruppamento della Merkel e non in quello del Capitano. Intanto però blocca gli accordi sulla ridistribuzione dei profughi lasciandoli così in Italia. Tecnicamente sarebbe un nemico di Roma e infatti i nazionalisti di FdI lo accolgono come un trionfatore.

In oltre un’ora di discorso, il leader della destra ungherese cita Silvio Berlusconi (“è un mio amico”) mentre non si sofferma su Matteo Salvini, vero convitato di pietra. Orbàn parla del segretario della Lega sono en passant , quando affronta il tema dei migranti: “Per la sinistra i migranti sono futuri elettori, sono persone che importano e a cui dare la cittadinanza per averne il voto…ci sono paesi che hanno fatto fronte comune come Austria e Italia con Salvini, ma ora mi pare di capire che il governo si è separato dal popolo”. Chi dunque, si attendeva una parola su Salvini, visto che stamane Giuseppe Conte aveva invitato la platea di Fdi a “chiedere a Salvini come mai la Lega è isolata in Europa e Orban non l’aveva seguito”, è rimasto deluso.

Di Maio risponde a Orbàn

Anche perché il buon Viktor sa bene come fregare tutti: spararla grossa e fare subito dopo marcia indietro: “In Gentiloni, a parte la collocazione politica, ho trovato un gentiluomo finissimo. Abbiamo avuto discussioni difficili… Infatti, lui è juventino e io sono milanista, perché sono amico di Berlusconi…”, ha detto dopo. E infatti l’unico a prenderlo sul serio è stato Di Maio:  “Orban eviti inutili ingerenze – ha scandito il titolare della Farnesina e leader del M5S – Non permetto a nessuno di giudicare o attaccare l’Italia, men che meno a chi fa il sovranista ma con i nostri confini. Orban non conosce il popolo italiano, parli quindi del suo popolo, se vuole, non del nostro”. Nei giorni scorsi Di Maio aveva già polemizzato duramente con il ministro degli Esteri ungherese, Peter Sizjjarto, che aveva definito “pericolosa” la decisione dell’Italia di riaprire i porti.

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