La ritirata strategica di Matteo Renzi sulla prescrizione

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-02-09

L’ex premier non minaccia più, come aveva continuato a fare lo stesso Renzi ieri in un’intervista al Corriere della Sera, di votare contro l’accordo sulla prescrizione raggiunto da Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e Liberi e Uguali. Ora le cose cambiano

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Stamattina lo aveva anticipato Repubblica, oggi lo ha confermato Matteo Renzi su Facebook: Italia Viva non minaccia più, come aveva continuato a fare lo stesso Renzi ieri in un’intervista al Corriere della Sera, di votare contro l’accordo sulla prescrizione raggiunto da Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle e Liberi e Uguali. Il leader di Italia Viva dice che aprirà una battaglia parlamentare (e Repubblica scriveva che era pronto a presentare un disegno di legge a sua firma) ma non minaccia più di “votare contro”, come diceva ieri.

La ritirata strategica di Matteo Renzi sulla prescrizione

L’ultimo scontro di Renzi con il PD era stato sulla candidatura per le suppletive al collegio dove era stato eletto Gentiloni: nell’occasione, dopo aver tirato fuori il nome di Federica Angeli in contrapposizione a quello di Cuperlo, IV aveva accettato la candidatura di Roberto Gualtieri.

Questa battaglia non è una battaglia facile perché è una battaglia difficile da spiegare, tecnicamente complicata, lunga nelle procedure. Il populismo è facile, la politica è difficile. Ma è una battaglia di civiltà. Si tratta di far vincere la giustizia contro il giustizialismo. Le garanzie contro la demagogia. Ci vorranno settimane di dibattito parlamentare ma alla fine ci daranno ragione. Come sull’IVA. Come sugli 80€. Così sulla prescrizione.

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Noi non abbiamo fretta, ma abbiamo le idee chiare. E sappiamo che su questa partita dalla nostra ci sono i numeri e la Costituzione. Nessuno vuol far cadere il Governo ma non accetteremo mai di diventare grillini. Meno che mai sulla giustizia

Il passo indietro di Renzi arriva temporalmente il giorno dopo la pubblicazione del sondaggio che diceva che gli italiani non erano molto informati sulla riforma Bonafede ma ritenevano la prescrizione come un mezzo “che consente ai colpevoli di evitare la condanna” e dicevano che era meglio toglierla o allungarla.

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Ora Italia Viva promette un’iniziativa parlamentare ma difficilmente troverà fuori dalla maggioranza i voti per l’approvazione di una legge. Se dovesse cercarli invece all’interno dei partiti che appoggiano il governo, sarà evidentemente al ribasso rispetto alle sue proposte. La prossima partita fratricida il PD e Italia Viva la giocheranno sull’ufficializzazione delle candidature nelle regioni che andranno al voto tra maggio e giugno. Italia Viva ha annunciato che vuole presentare un suo candidato in Puglia contro Emiliano. Ma non ha ancora detto chi sarà.

Leggi anche: Il governo vuole la fiducia sulla prescrizione (e Renzi minaccia di farlo cadere)

EDIT: Un paio di sveglioni ha deciso di attaccare neXtQuotidiano per l’immagine pubblicata in copertina a questo articolo. Qui di seguito pubblichiamo le fonti precedenti alla pubblicazione; nel dettaglio: Dagospia, Pupia.tv, Globalist, etc. Ricordiamo anche a questa pletora di intelligentoni che esiste la ricerca inversa per immagini su Google Immagini.

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