Roberto Gualtieri e la storia della candidatura mancata di Federica Angeli alla Camera

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-01-26

Il PD, Italia Viva e la Sinistra hanno scelto Roberto Gualtieri come candidato dopo il no di Zingaretti alla giornalista di Repubblica. Piccola storia di una candidatura mancata (e di come Renzi abbia accettato il nome del ministro)

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L’agenzia di stampa ANSA dice che sarà Roberto Gualtieri il candidato unitario del centrosinistra alle suppletive del collegio Roma 1 della Camera, in programma il primo marzo. Le forze politiche, secondo quanto scrive l’ANSA, hanno chiesto al ministro dell’Economia la disponibilità per la candidatura, verificato che intorno a lui si è ricostruita “una vera e larga maggioranza”. Prevale così, viene spiegato da fonti di centrosinistra, “l’unità di tutta la coalizione che sostiene il governo (Pd, Italia viva, Si, Psi, Art. 1) nel sostegno a Roberto Gualtieri”, che ha accettato la sfida dicendo sì alla proposta.

La storia della candidatura di Federica Angeli al collegio Roma 1 della Camera

È importante segnalare che, secondo quanto scrive l’ANSA, anche Italia Viva di Matteo Renzi abbia detto sì alla candidatura di Gualtieri. Soprattutto a causa di quanto accaduto nelle 48 ore precedenti, dove, nel silenzio dei media attirati dalle elezioni in Emilia-Romagna e in Calabria, era emersa una querelle politica intorno alla candidatura della giornalista di Repubblica Federica Angeli. Il 21 gennaio scorso infatti  Italia Viva, Azione di Carlo Calenda e +Europa avevano deciso di proporre la candidatura della Angeli. Un endorsement certificato anche da Maria Elena Boschi in un’intervista a Radio 24 il giorno dopo.

luciano nobili federica angeli

E che andava a rompere le uova nel paniere a Zingaretti, che aveva invece indicato il nome di Gianni Cuperlo, che alle primarie di qualche anno fa aveva conteso il posto di segretario a Renzi, come candidato. Nei giorni successivi molti esponenti di Italia Viva avevano perorato pubblicamente la candidatura, come Luciano Nobili e Ivan Scalfarotto, insieme ad altri esponenti di +Europa e del partito di Calenda. Poi, ieri, la Angeli aveva rivelato che Nicola Zingaretti le aveva comunicato su Whatsapp che non avrebbe sostenuto la sua candidatura “perché proposta da IV, Azione, +Europa”, preannunciando che avrebbe scritto per raccontare come sono andate le cose.

federica angeli whatsapp

Nell’occasione un pezzo su Linkiesta di Mario Lavia, ex renzianissimo giornalista di Democratica, raccontava altri retroscena che parlavano di una rottura tra i partiti certificata visto che IV era irremovibile sul nome di Federica Angeli:

Zingaretti, che in queste ore ha ovviamente la testa sull’Emilia Romagna, si è un po’ defilato dalla questione che è stata gestita da Andrea Orlando, poi sovrastato da Dario Franceschini che ha trattato direttamente con Renzi offrendogli a un certo punto la piena disponibilità su qualunque nome tranne quello della Angeli, al che Renzi avrebbe risposto «no grazie, insistiamo».

Il bello è che secondo Lavia il nome di Gualtieri era stato fatto a quel punto al posto di Cuperlo, ma l’ex ministro avrebbe “subito storto il naso: con questi chiari di luna perché rischiare in un collegio forte ma non sicurissimo?(in realtà in quel collegio il PD ha vinto con Gentiloni al 41,94% contro il 30,93 di Luciano Ciocchetti, mentre Angiolino Cirulli (M5S) arrivò al 16,79%; in più,  su quel territorio insiste il Municipio I, uno dei due vinti dal PD nella sconfitta epocale alle comunali del 2016). Non appena uscita la notizia, Lavia ha anche twittato proponendo le dimissioni di Gualtieri da europarlamentare:

gualtieri lavia

In realtà Gualtieri si è già dimesso da europarlamentare quando è diventato ministro dell’Economia e al suo posto è subentrato da mesi ormai Nicola Danti.

E mentre Franceschini twitta su Gualtieri segnalando che la sua è una scelta unitaria, sorge un dubbio: ma Renzi non doveva “insistere” su Angeli? O forse la giornalista è stata mollata dopo che è stata archiviata la candidatura di Cuperlo?

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