La grande vittoria di tassisti e vandali

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-02-22

Se mettete a ferro a fuoco Roma, andate a fare i saluti romani sotto la sede del Partito Democratico, fate scoppiare le bombe carta davanti alla Camera, alla fine il governo vi darà ragione. La lezione di ieri per tutte le altre categorie che protestano: diventate un problema di ordine pubblico, così vi daranno quello che volete. Alla faccia del paese democratico e degli illusi che ancora ci credono

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Lo tengano a mente tutte le altre categorie che vogliono qualcosa dal governo: se mettete a ferro a fuoco Roma, andate a fare i saluti romani sotto la sede del Partito Democratico, fate scoppiare le bombe carta davanti alla Camera, alla fine il governo vi darà ragione.

La grande vittoria di tassisti e vandali

Ieri infatti il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, al termine di una lunga mediazione ha trovato l’intesa proponendo due decreti, uno per il riordino del settore e l’altro per la lotta all’abusivismo. Una soluzione che superi quindi di fatto il contenuto dell’emendamento al Milleproproghe a firma di Linda Lanzillotta che ha scatenato la protesta. I decreti dovranno includere tutti i temi, già concordati con le categorie a suo tempo, tra cui “miglioramento del sistema di programmazione e organizzazione su base territoriale, regolazione e salvaguardia del servizio pubblico, necessità di migliorare i servizi ai cittadini evoluzione tecnologica del settore, lotta all’abusivismo, migliore incontro tra domanda e offerta”.
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«L’impegno è a iniziare i lavori domani e a concluderli per presentare i testi entro un mese», ha spiegato poi il ministero precisando che tutte e 21 le sigle hanno siglato il verbale che prevede un’immediata sospensione della protesta. Il tutto è stato condito da centinaia di dichiarazioni di politici (non solo quella, contestata, di Virginia Raggi) in cui si condannavano le violenze ma si sottolineava che la protesta dei tassisti era giusta e comprensibile. Alla faccia di tutte le regole sugli scioperi violate in questi giorni. Alla faccia delle vetrate infrante, delle risse in strada, delle aggressioni agli NCC  che in questi giorni sono andate in scena senza soluzione di continuità fino alla capitolazione della politica. Al netto persino dei calci dati a un poliziotto, raccontati oggi dal Messaggero che giustamente titola “Roma in ostaggio”:

In tre, senza motivo, colpiscono con alcuni ceffoni il regista di Gazebo, Piefrancesco Citriniti. Arrivano altri agenti in rinforzo, respingono i manifestanti che lanciano uova e oggetti, cariche tra le auto. Nelle cariche della polizia restano ferite due persone, una è un ambulante non più giovane colpito alla testa. Sanguinante,viene soccorso da cameramen e fotografi, l’ambulanza lo porta in ospedale. «Venite, questo poliziotto è solo»,urla poco più in là un manifestante. Prendono a calci l’agente, ma accorrono altri colleghi ed evitano il peggio.

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E tutto questo nonostante le botte, i tirapugni e le teorie complottistiche.

Il comunicato del Ministero dei Trasporti che dà ragione ai tassisti

La parte divertente della storia è che il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, ieri sera diffondeva questo comunicato: “Dopo i saluti romani durante la manifestazione dei tassisti nella Capitale, le intimidazioni rivolte al sindaco di Lugo (RE), Davide Ravalli, con scritte e svastiche sui muri. Oggi è una brutta giornata che ci ricorda quanto la democrazia vada difesa e conquistata ogni giorno. Nessuna tolleranza verso qualsiasi forma di fascismo e violenza”. Nelle stesse ore il ministero dei trasporti del governo a guida PD annunciava l’accordo con gli intimidatori, i fascisti, i violenti: le parti convengono, si legge nel verbale dell’incontro “che sarà avviato immediatamente un tavolo di lavoro per la stesura di uno schema di decreto interministeriale di cui all’articolo 2 DL 40/2010 per misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia” ed uno schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro 21/92 ripartendo dal testo proposto dal governo.
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L’accordo, “confermando che la legge 21/92 resta vigente con le modifiche introdotte dall’articolo 29 – c 1 quater, nonostante la sospensione di efficacia del decreto Milleproroghe, e comunque in vigore nel testo originario del ’92, come attuato dalle singole leggi regionali”, “Tali decreti – si legge ancora- dovranno includere tutti i temi, già concordati con le categorie a suo tempo, tra cui miglioramento del sistema di programmazione e organizzazione su base territoriale, regolazione e salvaguardia del servizio pubblico, necessità di migliorare i servizi ai cittadini evoluzione tecnologica del settore, lotta all’abusivismo, migliore incontro tra domanda e offerta”. “L’impegno è a iniziare i lavori domani e a concluderli per presentare i testi entro un mese”. “Le parti – si legge infine- condividono l’appello del governo a concludere la protesta immediatamente e a riprendere la regolarità del servizio”.
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All’incontro del Ministro Graziano Delrio con delegazioni delle sigle di rappresentanza dei taxisti hanno partecipato insieme al Ministro, il vice ministro Riccardo Nencini, la sottosegretaria Simona Vicari e i tecnici del Ministero. Tra le principali categorie presenti Unica Taxi Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Taxi, Federtaxi-Cisal, Fast Taxi Italia, Usb Taxi, Unimpresa, Satam, Tam-Acai, Uri Taxi, Uri, Legacoop, Claai, Confartigianato Trasporti, Casartigiani, Cna Fita, Confcommercio, Confcooperative, Mit Movimento Italiano tassisti.

Leggi sull’argomento: Domenico Ciammetti: l’uomo con il tirapugni che (non) era un poliziotto

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