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Domenico Ciammetti: l'uomo con il tirapugni che (non) era un poliziotto

Alessandro D'Amato 22/02/2017

Dopo gli scontri alla manifestazione dei tassisti si era diffusa una teoria del complotto, messa in giro da Roberto Fiore di Forza Nuova, che lo accusava di essere un poliziotto “della compagnia di San Paolo”. La realtà è ben diversa

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Si chiama Domenico Ciammetti, ha 30 anni, è un ambulante romano ed un ex simpatizzante di CasaPound [ ma l’informazione viene smentita da Casapound Italia, leggi edit alla fine dell’articolo] oltre che tifoso della Lazio l’uomo con il tirapugni immortalato in foto e video ieri. Durante la serata si era diffusa una teoria del complotto, messa in giro in particolare da Roberto Fiore di Forza Nuova, che lo accusava di essere un poliziotto (“della compagnia di San Paolo“, aggiungevano altri fantasiosamente e senza alcuna prova) e di aver picchiato l’uomo a terra, ovvero Giuliano Castellino, 40 anni, leader di “Roma ai Romani“, arrestato poi ieri per resistenza a pubblico ufficiale insieme a Claudio Ciaburro, 38enne.

Domenico Ciammetti: l’uomo con il tirapugni che (non) era un poliziotto

Ciammetti è stato denunciato a piede libero per porto d’arma impropria e per lui dovrebbe arrivare anche il Daspo. Il nome e il cognome di Ciammetti con le sue frequentazioni sono riportati oggi dal Corriere della Sera in un articolo di Rinaldo Frignani, dove si dice che i disordini scoppiati ieri sono frutto dell’infiltrazione nella protesta di tassisti e ambulanti da parte di gruppi di estrema destra.

«Non era successo niente fino a quando non si sono palesati insieme con un gruppo di attivisti fra gli ambulanti che protestavano», sottolinea chi indaga: il sospetto è che la mobilitazione di ieri possa essere un nuovo fronte dove cercare consensi, dopo quello delle occupazioni di immobili per dare un alloggio ai senza casa — sull’impronta di quanto da anni fanno i movimenti legati ai centri sociali — e anche quello del tifo ultrà all’Olimpico, soprattutto romanista, in agitazione per la questione delle barriere nelle curve.

Castellino, assolto da un’accusa di spaccio di droga all’inizio del 2015 (un etto di cocaina «per uso personale» e 30 petardi da stadio), un mese fa aveva guidato con il suo movimento “Roma ai romani” la protesta contro l’assegnazione di una casa popolare, occupata abusivamente, a una famiglia composta da padre, madre e cinque figli di nazionalità egiziana. Castellino aveva partecipato anche alle proteste dei Forconi e alle manifestazioni in ricordo di Erich Priebke. Era stato protagonista anche della rivolta contro l’arrivo dei migranti a Casale San Nicola. Castellino, ex Fronte della Gioventù e Casapound, secondo Carlo Bonini di Repubblica è anche amico di Daniele De Santis, l’assassino di Ciro Esposito, e sarebbe parte di una strategia che vuole Forza Nuova alla conquista dell’egemonia delle proteste di Roma, con un occhio particolare a quelle della Curva Sud dello Stadio Olimpico. Un altro arrestato è il militante di Forza Nuova Claudio Ciaburro.
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A Roma, dove oggi erano arrivati migliaia di tassisti da tutta Italia, si sono consumati gli scontri più violenti, soprattutto davanti alla Camera e alla sede del Pd, tra manifestanti e polizia, con un paio di partecipanti al corteo che sono finti in ospedale per trauma cranico. Diverse le bombe carta esplose davanti a Montecitorio. Lanci di bottiglie, finestre in frantumi e tavolini dei bar rovesciati. Traffico in tilt e il centro città nel caos. La categoria era al sesto giorno di proteste contro l’emendamento al milleproroghe, per il cui superamento il governo stasera si è impegnato ad approvare un decreto. I tassisti hanno manifestato in diverse città d’Italia ma è nella capitale che hanno dato vita a blocchi, lanci di oggetti, e anche saluti romani. La mobilitazione a Roma si è tra l’altro oggi allargata anche alla categoria degli ambulanti che protestano contro la direttiva Bolkestein. I cortei si sono uniti, confusi, con lo stesso obiettivo, quello di far sentire il proprio malessere ai palazzi della politica.

I saluti romani alle proteste dei tassisti

L’agenzia di stampa DIRE ha pubblicato su Twitter una fotografia che ritrae i tassisti che si sono ritrovati davanti alla sede del Partito Democratico di Roma mentre fanno il saluto romano.


La protesta dei tassisti è iniziata giovedì 16 febbraio contro il decreto Milleproroghe. I tassisti contestano la prevista sospensione per un altro anno dell’efficacia di una serie di norme che dovrebbero regolamentare il servizio degli ncc e contrastare le pratiche abusive. Per i tassisti sarebbe una sanatoria che favorisce Uber, il servizio per il trasporto che funziona attraverso il telefonino. Il Milleproroghe prevede che il ministero dei Trasporti abbia tempo fino al 31 dicembre 2017 per emanare il decreto che contiene le norme contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio NCC. Le disposizioni dovrebbero prevedere il divieto di sosta in posteggi nei Comuni ove sia esercitato il servizio taxi e che le prenotazioni siano effettuate in rimessa. La sede del vettore e la rimessa devono essere situate nel Comune che rilascia l’autorizzazione. Questo pacchetto di norme fino a ora non è entrato in vigore perché non sono mai stati approvati i decreti attuativi.
EDIT: L’ufficio legale di Casapound Italia smentisce che Ciammetti sia a loro collegato, come riportato stamattina dal Corriere della Sera e da noi citato. Di seguito la rettifica.

Gianluca Iannone, nella sua qualità di presidente dell’associazione di promozione sociale CasaPound Italia, in merito all’articolo apparso sul quotidiano online “Next quotidiano”, precisa che il soggetto con tirapugni non è in alcun modo collegato all’associazione CasaPound Italia.

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