Lo strano caso della Jaguar nera che “ruba” i bambini di Preganziol

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-07

Dopo il furgone bianco dell’orco e la donna che si aggira con fare sospetto davanti alle scuole elementari ecco un altro caso di psicosi generata dai messaggi WhatsApp sul rischio che qualcuno rapisca i bambini, anzi li rubi, per poterli fotografare e creare “documenti falsi”. La storia non sembra reggere ma ci spiega come nasce una psicosi

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La psicosi corre sui social. Come sempre basta un post su Facebook per scatenare le paure dei genitori. Qualche tempo fa a turbare i sonni di mamme e papà era la bufala della Blue Whale, propalata in televisione nientemeno che dalla Iene. Poi è stato il turno di Alfredo Mascheroni, un uomo innocente additato sui social come pedofilo. Due anni fa nel padovano il proprietario di un furgone bianco è stato definito “orco” e “molestatore di bambini” ma anche in quel caso si è trattato di uno spiacevole equivoco: l’uomo era innocente e non era un pedofilo. Una situazione simile potrebbe essere quella che stanno vivendo i residenti di Preganziol (Treviso) da un paio di giorni in preda al timore della Jaguar nera che gira ad adescare bambini.

Le segnalazioni della Jaguar nera a Preganziol

Nulla a che vedere con la ben più famosa Audi gialla della banda di rapinatori che ha imperversato nel Nord Est nel 2016. La Jaguar nera è invece guidata – sostengono i testimoni – da «un uomo di mezza età e una ragazza di colore sulla trentina» i due, denunciano su Facebook alcuni genitori, avrebbero scattato foto a dei bambini che giravano in bici all’interno di un parco . In alcune descrizioni prontamente diffuse via Facebook il conducente ha la carnagione scura e parla correttamente italiano mentre la donna “è una mulatta di circa 20 anni”. In questo caso la coppia è accusata invece di aver tentato di caricare in macchina i due bambini “con la scusa di fare una foto”.

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Uno dei messaggi sulla Jaguar nera pubblicato da una donna che però stando alle informazioni fornite da Facebook non vive a Preganziol

Il fatto, fa sapere la mamma, non è un caso isolato e ci sarebbero già altri episodi del genere (un caso è stato riportato a Casier, poco distante da Preganziol). Potrebbe essere però che si tratta sempre dello stesso episodio però raccontato in maniera diversa. Ad esempio in una versione dell’allarme “Jaguar nera” la vicenda è localizzata con più precisione, non a Preganziol ma nella frazione di Frescada e il tentativo di rapimento – di un solo bambino questa volta – sarebbe stato prontamente interrotto perché è intervenuta la mamma di un altro bambino.

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La spiegazione poi è un capolavoro di fantasia: i due “rapitori” non vorrebbero in realtà rapire i bambini come si sostiene in tutto il post ma unicamente fare delle foto “per poi creare dei documenti falsi“. E non è assolutamente chiaro in base a cosa sia stata formulata questa ipotesi. I bambini verrebbero quindi “rubati” solo temporaneamente, la foto viene alternativamente scattata dentro o fuori la macchina. E se l’obiettivo è fare documenti falsi perché mettersi nei guai così quando basta una rapida ricerca negli album di Facebook delle mamme e dei papà che hanno il profilo aperto? Negli Anni Ottanta e Novanta andavano molto di moda le storie delle “zingare” che si mettevano i bambini sotto le gonne nei supermercati per rapirli, ma non è mai emerso un caso reale che provasse la veridicità della leggenda metropolitana.

Nessun riscontro dall’esame dei varchi elettronici

Qualcosa non torna. Tanto più che mentre il messaggio veniva condiviso all’impazzata su Facebook e nelle chat di WhatsApp dei “diversi casi” ai Carabinieri di Dosson (che sono competenti per il Comune di Casier) è arrivata una sola segnalazione sulla cui veridicità stanno indagando ma al momento non hanno trovato riscontri del passaggio della Jaguar. Il sindaco di Preganziol Paolo Galeano ha scritto un post su Facebook per fare il punto della situazione assicurare la cittadinanza che Carabinieri e Polizia Locale stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso.

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Al momento risulta che dall’analisi dei varchi elettronici (le telecamere che sorvegliano alcuni tratti stradali e registrano le targhe delle vetture) nei comuni di Casier e Preganziol non è transitata nessuna Jaguar e che non sono passate automobili la cui targa corrisponde alle due lettere indicate nella segnalazione. Certo, è sempre possibile che la famigerata Jaguar nera sia riuscita nei suoi numerosi e frenetici spostamenti a evitare tutti i varchi.

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Il parco dove sarebbe avvenuto il tentativo di rapimento è nel comune di Casier [Foto via Google maps]
Per questo motivo il sindaco e gli istituti scolastici comprensivi hanno invitato a prestare la massima attenzione. Il modo però in cui la notizia si è diffusa, le numerose distorsioni e le ricostruzioni fantasiose fanno invece pensare che ammesso che la Jaguar esista ci stiamo trovando di fronte ad un unico caso che, come per il caso del furgone bianco dell’orco di Piove di Sacco, è stato completamente frainteso. In quell’occasione fu proprio l’autista del mezzo a venire allo scoperto scrivendo una lettera al Mattino di Padova. Oppure si potrebbe scoprire che la storia è completamente diversa, come accadde qualche anno fa per il “giallo” del bambino rapito “dai Rom” a Tor Tre Teste a Roma. Più di recente David Puente segnalava un altro caso di psicosi, quello del messaggio WhatsApp che avvertiva di una donna che si aggirava nei pressi delle scuole per rapire i bambini. Anche in quel caso però la cronaca non ha poi confermato nulla.

Foto copertina via Publicdomainpictures.net

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