I messaggi dell’infermiera di Prato al 13enne

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-28

Il marito è invece indagato per alterazione di stato: cioè è accusato di aver riconosciuto il figlio come suo pur sapendo che la moglie l’aveva avuto da una relazione con il suo ex allievo. Sono in totale 175 le pagine che raccolgono i messaggi inviati tra i due

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Giulia, l’infermiera di Prato che è accusata di violenza sessuale per aver fatto sesso con un minorenne del quale è rimasta incinta, è stata posta agli arresti domiciliari ieri dal giudice delle indagini preliminari. L’elemento che ha convinto il gip a far scattare la misura cautelare è il pericolo di reiterazione del reato. Secondo quanto è emerso nell’inchiesta, chattava anche con altri minorenni sui social, frequentava ragazzini in palestra, cercava sui siti pornografici la parola “teen”. Gli investigatori hanno trovato le tracce sul suo cellulare.

L’infermiera di Prato e 

Il marito è invece indagato per alterazione di stato: cioè è accusato di aver riconosciuto il figlio come suo pur sapendo che la moglie l’aveva avuto da una relazione con il suo ex allievo. Due settimane fa è stato proprio l’esame del Dna effettuato all’ospedale fiorentino di Careggi a svelare che il papà del bimbo più piccolo, nato la scorsa estate, non era lui, ma l’adolescente a cui sua moglie aveva dato delle ripetizioni di inglese in vista dell’esame di terza media.  La donna, che di professione fa la fisioterapista, si era offerta di aiutarlo in inglese per 5 euro all’ora.

infermiera di prato

Ieri intanto Chi l’ha visto? ha mostrato alcuni dei messaggi inviati dalla donna al 13enne. Altri vengono riportati oggi dai giornali: «Ti lascio alla tua giovane vita spensierata… è giusto così, ti amerò per sempre, anche quanto non ci sarò più»; «Starai male quando morirò, allora capirai che mi ami»;  «Non devi avere paura della differenza d’età»;  «Sei la malattia e la cura se non vieni da me mostro a tutti il bambino».

I messaggi e l’autolesionismo della fisioterapista di Prato

Sono in totale 175 le pagine che raccolgono i messaggi inviati tra i due e testimoniano il ricatto morale della donna nei confronti del ragazzino; «Aiutami se vuoi che viva», le scriveva lei. E lui, che non sapeva come evadere da quella prigione, a volte cedeva promettendo: «Imparerò ad amarti», altre ammetteva con la trasparenza dei suoi 14 anni «io non ti amo» e si ricominciava da capo: «Mi taglio». Una volta gli manda anche una foto. Lui la scongiura di non suicidarsi e la va a trovare, tornando a rinchiudersi in quel rapporto che gli toglieva l’aria.

bimbo prato infermiera insegnante

Secondo il patto stretto tra i due lei non avrebbe portato il bambino in palestra (“Perché altrimenti vedono che ti somiglia”),  non avrebbe postato le foto del piccolo sui social e lui avrebbe continuato a frequentarla e ad avere rapporti sessuali.  Tra una lezione e l’altra, l’insegnante gli ha confidato le sue infelicità: il marito che la picchiava, che le urlava «puttana», che la maltrattava, lei che prendeva pasticche di ansiolitico.

I tre reati dell’infermiera di Prato

Tre i reati di cui è accusata l’infermiera di Prato: oltre agli atti sessuali con minore, fattispecie di reato che viene contestata in due fasi e forme (prima e dopo che la vittima avesse compiuto 14 anni), c’è anche la violenza sessuale per induzione. Dalla relazione, la scorsa estate la donna ha avuto un figlio la cui paternità – come accertato dall’esame del dna fatto nel corso delle indagini sul neonato – è dell’adolescente. Secondo quanto riferito dal procuratore di PRATO Giuseppe Nicolosi la donna avrebbe minacciato il ragazzo che non voleva più avere rapporti sessuali: in particolare gli avrebbe più volte detto, con messaggi su whatsapp, che se interrompeva la relazione, lei si sarebbe tolta la vita o avrebbe portato il loro figlio nella palestra che frequenta il ragazzino. Che di lei dice: “mi ha rovinato la vita e la carriera di atleta”. La donna ora è ai domiciliari per ‘pericolo di reiterazione del reato’ e ‘pericolo di inquinamento delle prove’. Anche dopo l’avvio dell’inchiesta, partita da una denuncia presentata dai genitori del 15enne il 6 marzo scorso, la 31enne avrebbe tentato nuovi approcci. Inoltre, è stata accertata dalla procura la sua frequentazione di siti con materiale pedopornografico, anche se non risulta che ci siano stati approcci con altri minorenni.

infermiera di prato

La donna gli dava ripetizioni d’inglese, in accordo con i genitori, pur non essendo una docente. Durante una di queste lezioni lui aveva un forte mal di testa e per questo era sdraiato sul suo letto. La donna, a quel punto, secondo il racconto, ne avrebbe abusato. “Non sapevo” cosa stava accadendo “perchè era la prima volta”, afferma. Secondo la procura questo episodio è databile a un periodo in cui il ragazzo aveva 13 anni. Altri rapporti – chiarisce l’ordinanza tramite migliaia di messaggi Whatsapp acquisiti – sarebbero poi seguiti sia in casa dell’adolescente che in quella della donna: “per me sei la malattia ma anche la cura” gli scrive quando il rapporto era ormai incrinato. Il ragazzo sarebbe venuto a sapere di essere padre del bambino nel dicembre 2017: la donna glielo avrebbe rivelato quando era incinta di pochi mesi. Inoltre in più occasioni le avrebbe rivelato, nell’ambiente della palestra che era frequentata sia dal proprio primo figlio (al quale avrebbe rivelato la verità come racconta un testimone) che dalla presunta vittima del reato, “di aver avuto il secondo bambino da una relazione extraconiugale”, e che il padre era “un iscritto a quella palestra”.

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