Così il M5S vuole usare l’inceneritore di Colleferro per i rifiuti di Roma

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-08-07

Il presidente di AMA chiede il revamping per portarci i rifiuti di Roma. La Giunta Raggi tace perché significherebbe tradire i valori del MoVimento. Ma un’altra soluzione non c’è o ci vorranno anni per inventarla

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L’AMA di Lorenzo Bagnacani, scelto dal MoVimento 5 Stelle, vuole riattivare l’inceneritore di Colleferro per portarci a bruciare i rifiuti di Roma. Bagnacani  ha scritto una lettera a Ep Sistemi chiedendo di fare partire i lavori per rimettere in funzione l’inceneritore; i rappresentanti di Ama hanno ribadito questa posizione in assemblea.

Così il M5S vuole usare l’inceneritore di Colleferro per i rifiuti di Roma

La richiesta di Bagnacani, che finora non ha trovato fortuna in Regione Lazio, nasce da un problema conosciuto e finora rimasto irrisolto: Ama continua a portare, in un anno, quasi centomila di tonnellate di rifiuti negli inceneritori in giro per l’Italia (nel Lazio usa quello di San Vittore in provincia di Frosinone) e non ha soluzioni “in casa” per completare il ciclo. E perché proprio Colleferro? Il Messaggero oggi ricorda che nell’inceneritore di Colleferro ci sono due linee: una è di proprietà di Lazio Ambiente (società in crisi e di proprietà della Regione Lazio), una è di Ep Sistemi (al 60 per cento di Lazio Ambiente, al 40 di Ama).

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I numeri di AMA (Il Messaggero, 7 agosto 2018)

Nei mesi scorsi c’è stata la ricapitalizzazione di Ep Sistemi e anche l’Ama ha contributo con oltre 2 milioni di euro. Ma la Regione non ha dato l’autorizzazione al revamping dell’inceneritore e anche il tentativo da parte di via della Pisana di vendere Lazio Ambiente e di Ama di cedere la sua quota di Ep sistemi è fallito.  A Colleferro c’è anche la discarica di Colle Fagiolara, dove Roma potrebbe portare parte dei suoi scarti (anche se l’impianto, sulla carta, è destinato a chiudere nel 2019). Per il revamping dell’inceneritore servirebbero altri 50 milioni di euro.

La monnezza fuori Roma

Ecco quindi il problema politico nella sua interezza. Il MoVimento 5 Stelle è ufficialmente contrario agli inceneritori eppure il presidente che ha scelto per gestire la municipalizzata dei rifiuti della città chiede di utilizzare proprio un inceneritore, senza che da parte della maggioranza in consiglio comunale o dalla Giunta in Campidoglio si alzi una parola di protesta. Il motivo è evidente: anche il M5S Roma si è reso conto che il problema dell’indifferenziata è irrisolvibile senza impianti e anche per quelli progettati da Pinuccia Montanari dopo molte fatiche e l’uso di Google Maps,  ci vorrà tempo.

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La mappa degli impianti di trattamento dei rifiuti a Roma – Fonte: Il Messaggero del 02/03/2018

E allora ecco spiegato lo strano atteggiamento del M5S, già notato dall’assessore ai rifiuti della Regione Lazio Valeriani: l’amministrazione capitolina non è contraria agli impianti di smaltimento dei rifiuti, ma semplicemente non li vuole nel suo territorio. In quello altrui invece li vuole, altrimenti Bagnacani non punterebbe con così tanta cupidigia proprio Colleferro, anche perché sa che in quel caso dovranno risolvere il problema le comunità locali.

Il problema di Colleferro

Ma a Colleferro la popolazione non ha alcuna intenzione di vedere riattivato quel termovalizzatore che ha provato a far chiudere per anni. Ancora oggi il Messaggero spiega che la giunta Zingaretti non vuole attivare l’inceneritore, anche perché ci sono problemi politici con il sindaco di Colleferro che è del Pd; la giunta Raggi non può dire apertamente «vogliamo l’inceneritore di Colleferro» perché significherebbe tradire uno dei valori fondanti del Movimento 5 Stelle che, giusto o sbagliato che sia, ha sempre detto no a questo tipo di impianti. Ama però è tornata a insistere nella richiesta di attivazione dell’inceneritore di Colleferro perché in Ep Sistemi ha già iniettato direttamente o indirettamente 12 milioni di euro: tirarsi indietro, significherebbe essere chiamati a rispondere come azienda per uno spreco di denaro pubblico.

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Lo status di Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro (3 luglio 2017)

In mezzo c’è la città che si riempie di monnezza senza soluzione di continuità, mentre c’è chi gioca con i numeri della differenziata fingendo di non sapere che nei quartieri in cui viene attivata è nato il turismo dei rifiuti.

Leggi sull’argomento: Le furbate di Virginia Raggi sulla monnezza da portare fuori Roma

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