I 480mila euro della Lega finiti a una barista

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-06-10

«Il contratto è stato interrotto dopo qualche mese — racconta una fonte a Report — ma una parte dei soldi incassati dal gruppo della Lega, 87 mila euro, sono poi stati girati ad alcuni membri dello staff del ministro Salvini. Che però già all’epoca avrebbero dovuto avere un incarico fiduciario presso il ministero»

article-post

Report in onda stasera racconta un fatto inedito sulla Lega, ovvero di come i fondi del gruppo al Senato del partito siano stati destinati a un’impresa di una cognata di Alberto Di Rubba (direttore amministrativo del gruppo parlamentare della Camera e amministratore della Pontida fin, immobiliare della Lega) per la comunicazione social: solo che lei fa la barista e parte di quel denaro era invece destinato a Luca Morisi, spin doctor di Matteo Salvini.

I 480mila euro della Lega finiti a una barista

Il punto di partenza sono sempre i 49 milioni di finanziamento pubblico che i magistrati stanno cercando. Tutto ruota intorno alla figura del tesoriere leghista Giulio Centemero e ai suoi collaboratori Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, oggi a capo del Sistema informatico nazionale, grazie al quale vengono distribuiti sei miliardi di euro di fondi pubblici per agricoltori e allevatori italiani. Racconta oggi Matteo Pucciarelli su Repubblica:

Quando nasce la nuova Lega nazionale, sono loro a porre la sede legale del partito nello studio del commercialista Michele Scillieri, a Milano. Il quale, insieme a Di Rubba, entra in Lombardia Film Commission, una fondazione della Regione (guidata dalla Lega). E cosa fanno? Comprano la nuova sede della commissione per 800 mila euro dall’immobiliare Andromeda, cliente dello stesso Scillieri. Da qui in poi le anomalie sono diverse.

lega rate 49 milioni

Una tranche da 178 mila euro finisce in una società intestata a una signora ma finanziata dallo stesso Di Rubba. Un’altra da 480 mila viene bonificata alla Eco srl, di Pierino Maffeis, un geometra che a sua volta ne bonifica 390 mila alla società di servizi di Francesco Barachetti. Chi è? Un vicino di casa di Di Rubba e punto di riferimento per la nuova e vecchia Lega. Infatti tra il 2016 al 2018 Barachetti ha incassato 1,5 milioni per i suoi servizi da parte di Lega Nord, Lega e Pontida fin; ma poi a sua volta versa ai commercialisti della Lega 400 mila euro.

La società Vadolive e i soldi della Lega

E qui arriva il racconto sulla società Vadolive, che appena otto giorni dopo la sua creazione nel maggio 2018 viene beneficiata da un contratto di 480 mila euro, pagati dal gruppo leghista al Senato.

La Vadolive li riceve per divulgare le attività istituzionali del gruppo sui social. L’azienda è a nome di Vanessa Servalli, come detto cognata di Di Rubba e barista. «Il contratto è stato interrotto dopo qualche mese — racconta una fonte a Report — ma una parte dei soldi incassati dal gruppo della Lega, 87 mila euro, sono poi stati girati ad alcuni membri dello staff del ministro Salvini. Che però già all’epoca avrebbero dovuto avere un incarico fiduciario presso il ministero».

luca morisi lega nord salvini - 3
Luca Morisi alla scuola di formazione politica della Lega Nord

 

Qui rimane una domanda tra tante: visto che nello staff di Salvini ci sono professionisti conclamati, perché non pagarli direttamente, senza passare attraverso una società di comodo? Nessuno dei titolati ha risposto. Misteri in salsa sovranista.

In esclusiva sveliamo uno dei misteri di Report: Morisi non ha risposto perché probabilmente anche la trasmissione di Raitre è un “bollettino sinistro”.

luca morisi

Leggi anche: Come Conte prova a mettere a cuccia Salvini e Di Maio

Potrebbe interessarti anche