I soldi della canapa per acquistare mascherine da donare agli ospedali Italiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-02

Anche il settore della canapa legale si mobilita per l’emergenza Coronavirus, acquistando mascherine da donare agli ospedali italiani. Il settore negli scorsi mesi è stato ripetutamente preso in giro dalla politica italiana prima con l’offensiva di Matteo Salvini che ha cercato di farli chiudere a colpi di ordinanze, e poi con gli emendamenti promessi e …

article-post

Anche il settore della canapa legale si mobilita per l’emergenza Coronavirus, acquistando mascherine da donare agli ospedali italiani. Il settore negli scorsi mesi è stato ripetutamente preso in giro dalla politica italiana prima con l’offensiva di Matteo Salvini che ha cercato di farli chiudere a colpi di ordinanze, e poi con gli emendamenti promessi e le leggi sui piccoli spacciatori che finivano per coinvolgerli. Ma adesso, con le chiusure dei negozi, si impegna per la beneficenza. E si tratta di un settore che ha un indotto di 150 milioni e dodicimila operatori e potrebbe arrivare a superare il miliardo di euro di fatturato complessivo e impiegare 40mila dipendenti pagando anche 500 milioni di euro in accise allo Stato.

soldi cannabis mascherine ospedali

Fa sapere Luca Fiorentino di Cannabidiol Distribution (un’azienda attiva nel settore della cannabis light): “Nei giorni scorsi ci sono arrivate le prime migliaia e le abbiamo donate alle Molinette di Torino. Centinaia di piccole aziende del mio settore hanno lanciato crowfounding online o stanno donando i ricavati delle vendite online agli Ospedali, tutto il settore della cannabis si è mobilitato. Ovviamente non tutte le aziende del settore hanno la forza di acquistare migliaia di mascherine e donarle, ma comunque ognuno sta facendo la sua parte. Visto che il settore della cannabis si sta impegnando nell’aiuto agli Ospedali, forse bisognerebbe capire a un certo tipo di persone che proprio dei mostri non siamo”.

Leggi anche: Matteo Salvini e il video con i nomi usciti dal sito dell’INPS

Potrebbe interessarti anche