Ops! Il governo ha “dimenticato” la rimozione delle macerie del terremoto

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-03

Nella legge di Bilancio 2019, quella scritta con tanto cuore, l’Avvocato del Popolo ha dimenticato di inserire una proroga all’articolo della legge del 2016 che regolamenta la rimozione e lo smaltimento delle macerie del sisma del 2016. Una “svista” che potrebbe causare ulteriori ritardi nella ricostruzione

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In  un passaggio del discorso di fine d’anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto esprimere la sua vicinanza «a quanti hanno sofferto e tuttora soffrono – malgrado il tempo trascorso – le conseguenze dolorose dei terremoti dell’Italia centrale». Il Capo dello Stato ha voluto ricordare e ribadire che «la Repubblica assume la ricostruzione come un impegno inderogabile di solidarietà». Evidentemente però il Governo guidato dall’Avvocato del Popolo Giuseppe Conte se l’è dimenticato.

La proroga dell’articolo per la rimozione delle macerie che blocca la ricostruzione

Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli ha denunciato come il governo «abbia deciso di non proseguire con la misura  che ci consente di gestire in maniera efficace le macerie del sisma» del 2016. Nella legge di Bilancio licenziata a fine anno dal Parlamento non è infatti contenuta la proroga del contenuto normativo dell’articolo 28 del Decreto Legge 189/2016 convertito in legge 172/2017 recante disposizioni in materia di trattamento e trasporto del materiale derivante dal crollo parziale o totale degli edifici. Una dimostrazione, secondo Ceriscioli, «di come l’attuale esecutivo continui a sottovalutare le conseguenze del terremoto che ci ha messo in ginocchio due anni fa».

governo conte legge bilancio macerie terremoto 2016 - 2

In mancanza della proroga secondo il Presidente della Regione Marche non c’è più una legge di riferimento e i depositi di macerie rischiano di essere configurati come illegittimi. Il colmo se si pensa che al governo ci sono quelli che hanno fatto ben due sanatorie per le case abusive (una per Ischia e una proprio per quelle danneggiate durante il sisma del 2016) e che nel Decreto Genova hanno aumentato il limite per quanto riguarda la possibilità di utilizzare fanghi alla diossina per concimare.

Se non si spostano le macerie non si potrà ricostruire

Cosa succederà quindi ora? Secondo Ceriscioli non sarà più possibile lavorare in maniera organica le macerie. Secondo Michele Franchi, vice sindaco di Arquata del Tronto (uno dei comuni maggiormente colpiti dal sisma) la mancata proroga blocca di fatto la possibilità di esportare le macerie. Intervenendo a “Un giorno da ascoltare” su Radio Cusano Campus Franchi ha espresso la sua preoccupazione per l’atteggiamento dell’esecutivo: «questo governo del cambiamento non sembra voler cambiare realmente le cose, Matteo Salvini e Luigi di Maio sono venuti molte volte a farci visita ma la nostra paura è quella di restare abbandonati come lo siamo tutt’oggi, alla faccia del “non vi lasceremo soli”».

 

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L’articolo 28 “dimenticato” dal governo Conte

Il vicesindaco di Arquata del Tronto ha definito la dimenticanza del governo un brutto segnale perché senza la possibilità di rimuovere le macerie in molti casi è impossibile procedere alla ricostruzione: «ieri mattina abbiamo saputo che l’esportazione delle macerie dal territorio sarà bloccata perché si sono dimenticati di inserire nella Manovra l’articolo 28 che è quello che riguarda la rimozione delle macerie appunto e non è stato previsto alcun finanziamento per muoversi in questo senso».

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