Fatti
Giuseppe Conte alle 19 al Quirinale per presentare la lista dei ministri Lega-M5S
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-05-27
Il presidente del Consiglio incaricato al Colle stasera. Non si conosce ancora la soluzione del caso Savona. L’ipotesi spacchettamento del ministero dell’Economia
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà questo pomeriggio alle ore 19.00, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio incaricato, Prof. Giuseppe Conte. L’Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica informa che la Sala Stampa allestita presso la “Loggia d’Onore” sarà aperta ai giornalisti, ai fotoreporter e agli operatori Tv a partire dalle ore 17.30. Così una nota del Quirinale.
Giuseppe Conte alle 19 al Quirinale
Conte dovrebbe presentarsi al Quirinale con la lista dei ministri, anche se ancora non si sa se sia stata sciolta la riserva sul nome del professor Paolo Savona, il quale oggi ha rilasciato una nota in cui si è detto pronto ad entrare nel governo: «Le mie posizioni sono note, sono quelle contenute nel contratto di governo, con piena attuazione del trattato di Maastricht. Voglio un’Europa diversa, più forte ma più equa». Savona ha anche fatto i complimenti a Padoan giudicandolo un grande ministro, secondo un sms ricevuto da Lucia Annunziata e letto durante In 1/2 Ora. Intanto dalla mattinata è circolata l’ipotesi di uno spacchettamento delle deleghe in capo al ministero dell’Economia, con Rainer Masera che dovrebbe affiancare Savona a via XX Settembre.
Secondo le ultime indiscrezioni la squadra dei ministri non sarebbe ancora chiusa. Le ipotesi più forti sono Matteo Salvini al ministero dell’Interno e Luigi Di Maio nel super-dicastero derivato dall’accorpamento di Lavoro e Sviluppo. Si parla poi di Giulia Grillo alla Salute ed Elisabetta Trenta alla Difesa, mentre sarebbe il diplomatico Luca Giansanti a guidare il ministero degli Esteri. Alfonso Bonafede è il candidato al ministero della Giustizia.
La lista dei ministri di Giuseppe Conte
Sul tappeto resta ancora il nodo sul nome di Savona che il Colle continua a ritenere inopportuno e che prospetta l’ultimo colloquio tra Conte e Mattarella prima dello scioglimento della riserva (se positivamente o negativamente saranno le ultime trattative in corso a stabilirlo), tutt’altro che rituale. In altri totoministri Enzo Moavero Milanesi andrebbe agli esteri mentre a ricoprire il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarebbe Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini. Ancora sospeso il nodo infrastrutture dopo il caso di Laura Castelli. Anche Vincenzo Spadafora è dato in corsa per i Beni Culturali nonostante si sia tirato indietro nei giorni scorsi.
C’è da sciogliere poi un altro nodo, ma tutto interno alla maggioranza. Luca Giansanti, ex ambasciatore che circa un mese fa si è dimesso polemicamente dalla Farnesina, ieri è stato ricevuto dal premier incaricato Conte; contro di lui c’è il fuoco di fila degli ambasciatori, che preferirebbero Elisabetta Belloni, non a caso uno dei nomi del governo tecnico di Mattarella poi fermato dall’incontro Salvini-Di Maio. Il questore della Camera Riccardo Fraccaro è in corsa per i Rapporti con il Parlamento. Leghista probabilmente sarà il futuro ministro alla Funzione pubblica Nicola Molteni, mentre il vice di Salvini Lorenzo Fontana è destinato agli Affari regionali, il che lo metterebbe nella posizione chiave per seguire la trattativa con Lombardia, Veneto ed Emilia sulle Autonomie. Altro possibile accorpamento è quello dei ministeri all’Agricoltura e al Turismo: il nome è quello del capogruppo leghista al Senato Gian Marco Centinaio.