Gimondi e Peter Fonda: icone di un mondo passato o di un mondo futuro?

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-08-19

Sono venuti a mancare quasi contemporaneamente due personaggi importanti della mia gioventù: Felice Gimondi e Peter Fonda. Scoprii l’esistenza di Gimondi quando avevo 6 anni vedendo un suo ritratto, a grandezza naturale, fresco vincitore del Tour de France, nella vetrina di un bel negozio di biciclette da corsa sulla passeggiata di Viareggio. L’ho sempre paragonato al …

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Sono venuti a mancare quasi contemporaneamente due personaggi importanti della mia gioventù: Felice Gimondi e Peter Fonda. Scoprii l’esistenza di Gimondi quando avevo 6 anni vedendo un suo ritratto, a grandezza naturale, fresco vincitore del Tour de France, nella vetrina di un bel negozio di biciclette da corsa sulla passeggiata di Viareggio. L’ho sempre paragonato al personaggio di Garrone del libro Cuore. Forte e buono, ebbe la sfortuna d’incontrare Merckx. Non si arrese mai anche se aveva la piena consapevolezza di avere di fronte un avversario più forte di lui. Non fu mai toccato dal doping. E fu più longevo (agonisticamente) di Merckx. Ho sempre apprezzato di lui l’integrità, l’impegno, la saggezza popolare, la determinazione e la volontà. Nel mio immaginario ho sempre collegato la figura di Gimondi con l’Italia del miracolo economico e con i laboriosi imprenditori bresciani/bergamaschi che, grazie ad una morale del lavoro calvinista in salsa lombarda e ad un impegno costante, riuscirono a trasformare piccole attività a livello artigianale in solide realtà industriali capaci d’esportare in tutto il mondo. Ma, soprattutto, lo collego alla figura di un altro grande bergamasco: Papa Roncalli. Il Papa Buono, dall’alto della sua grande saggezza “contadina”, capii che i tempi erano cambiati e che la Chiesa, essendo un popolo in cammino nella Storia, doveva avere il coraggio anch’essa di cambiare. Per questa ragione ebbe il coraggio di indire il Concilio Vaticano II. La morte del Pontefice, secondo me, impedì al Concilio di essere ancora più rivoluzionario (dottrina meno sessuofoba, sacerdozio femminile, possibilità per i preti di sposarsi, etc) di quello che pure, comunque e nonostante tutto, è stato.

peter fonda
foto wikipedia

Lo stesso spirito di voglia di cambiare il mondo si avverte nel film capolavoro di Peter Fonda, ossia Easy Rider. Forse è il film che meglio rappresenta la rivoluzione del 68 e del movimento hippy, ossia gli anni della mia gioventù. La filosofia del sesso, droga e rock ‘n’ roll, la filosofia di Kerouac “on the road”, ossia che si impara non a scuola ma nella strada (magari per andare a scuola), i miti di New Orleans come città del jazz, del sesso e della trasgressione, di Memphis come città del rock e di Nashville come città della musica, sono tutti aspetti centrali in quel film. Nella mia fanciullezza il viaggio su una mitica Harley Davidson, il raduno hippy di “Burning Man” e il concerto di Woodstock erano indissolubilmente associati alla mia idea di essere liberi. Si era assolutamente convinti, che con la sola forza della nostra gioventù, si potesse cambiare il mondo a forza di utopie… E cosa è rimasto del messaggio incarnato da Easy Rider e da Gimondi? Sicuramente il rimpianto di non avere più valori forti e genuini, di non avere più un Papa dalla fede granitica e dalla evidente bontà di cuore come Papa Roncalli, di non vivere più in un Italia che cresca e sia convinta che il futuro dovrà essere sicuramente migliore del presente, di vivere in una società liquida che non ci dà né libertà né sicurezze… Però i giovani di adesso ci danno speranze: vogliono riappropriarsi del futuro perché sono convinti che il futuro deve dipendere dalle loro scelte (vedasi la sacrosanta battaglia di Greta Thunberg), vogliono credere in alti ideali, non credono nelle élite (politiche, ecclesiastiche, sindacali) ma credono solo nel loro impegno e nella loro determinazione. Forse, dopo tanti anni, la nuova generazione è molto simile a quella le cui speranze ed ideali erano incarnati da Gimondi e Fonda. Almeno lo spero tanto…

 

foto copertina wikipedia

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