«Quando un attivista M5S vede Spadafora, Buffagni o Castelli gli viene il vomito»

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-10-28

Mario Michele Giarrusso va all’attacco di Luigi Di Maio e di Marco Travaglio. Il senatore del MoVimento 5 Stelle si sfoga dopo la batosta elettorale presa dai grillini in Umbria e fa nomi e cognomi prendendosela con la viceministra Laura Castelli, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e del viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni: “Ogni …

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Mario Michele Giarrusso va all’attacco di Luigi Di Maio e di Marco Travaglio. Il senatore del MoVimento 5 Stelle si sfoga dopo la batosta elettorale presa dai grillini in Umbria e fa nomi e cognomi prendendosela con la viceministra Laura Castelli, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e del viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni: “Ogni volta che un attivista li vede viene colto da conati di vomito e fugge via disgustato”, dice Giarrusso: “Dobbiamo dire basta a questi frutti avvelenati ed a chi li ha coltivati, sostenuti e difesi. Questo non è il Movimento 5 Stelle per cui abbiamo lavorato tanti anni e con tanta fatica”.

spadafora buffagni castelli mario giarrusso

Ma Giarrusso ce l’ha anche con Travaglio, che però non chiama per nome: “Adesso il cretino dirà che la colpa è degli elettori, ovvero sempre di qualche altro. E continuerà col suo giornaletto a sparare cazzate stupide senza voler vedere la realtà”. Il riferimento è all’editoriale in cui il direttore del Fatto se la prendeva con le non meglio identificate ex ministre ribelli del M5S (ovvero, pare, Barbara Lezzi e Giulia Grillo) usando il vecchio motto “La mamma dei cretini è sempre incinta”.

barbara lezzi assemblea m5s

Anche Barbara Lezzi stamattina era andata all’attacco di Travaglio con un post su Facebook nel quale rivendicava la proposta di convocare un’assemblea del MoVimento 5 Stelle per contestare la leadership di Di Maio.

Non posso, con rammarico, rivendicare la proposta di convocare un’assemblea del Movimento 5 Stelle. Tutto il Movimento e non solo degli eletti. Ma i colleghi che lo hanno fatto, o intendono farlo, sarebbero coloro che, sempre attaccati alla poltrona (sicuri che regga l’accusa?) non riconoscerebbero il buono di questo accordo. Peccato che non venga riconosciuto neanche dagli elettori.

No, non sono affatto contenta del risultato. Mi addolora, mi fa arrabbiare. Non me lo aspettavo così deludente.

In Umbria non siamo stati alternativa. Non siamo stati il Cambiamento di cui c’è ancora estrema necessità. Siamo sfuggiti alla responsabilità politica. Questo è un dato di fatto di cui tutti dovremmo farci carico e avremmo il dovere di assecondare la necessità di un confronto costruttivo per individuare alternative, ormai, indispensabili. Ci sono le proposte, ascoltiamoci.

Dopo la sconfitta, l’ennesima alle Regionali, per il M5S si apre una fase da Notte dei Lunghi Coltelli.

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