Il caso Marescotti nella Festa dell’Unità con Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-21

L’invito al comico che aveva votato M5S e ha ritirato (simbolicamente) il suo voto diventa un caso con i renziani sul piede di guerra

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Wanda Marra sul Fatto oggi racconta le difficoltà della Festa dell’Unità, che in questi giorni sta facendo arrabbiare molti attivisti, tesserati ed elettori dem per l’ideona (venuta a Maurizio Martina) di invitare Luigi Di Maio, il quale avrebbe accettato con la riserva di non avere un contraddittorio. La pietra dello scandalo però oggi è un’altra, ovvero l’invito a Ivano Marescotti, che sarà a Ravenna il 25 agosto:

QUANDO L’HANNO visto, i Renzi boys sono rimasti senza parole. Perché Marescotti ha votato Cinque Stelle (anche se dopo l’alleanza con la Lega si è detto deluso). E poi era quello che nel 2014,prima delle Europee, diceva del Pd: “Un partito che si definisce di sinistra e lavora per la peggior destra”. Non solo: è stato uno dei testimonial del No al referendum. Sembra uno schiaffo all’ex segretario, quello che nel 2016 la Festa nazionale (a Catania) l’aveva intitolata all’Italia che dice sì e quelle locali le aveva tutte schiacciate sulla propaganda referendaria, con conseguenti polemiche e contestazioni.

Marescotti è stato protagonista di tanti scontri televisivi con esponenti PD, soprattutto dopo le elezioni:

Ed è spesso andato a scontrarsi in questi mesi con esponenti renziani:

Quest’anno gli uomini di Renzi sono già sul piede di guerra. Anche perché le performance vengono pagate. “Paghiamo chi ci infama?”, è il commento sprezzante. Il neo segretario Maurizio Martina, che ha preso in mano le redini dell’organizzazione, è fermamente alla ricerca di una formula che – nel modo più delicato e indolore possibile – lasci scolorire il renzismo e recuperi il Pd dei tempi che furono.E pazienza se non è chiaro né quale sia, né a chi parli.

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La festa dell’Unità secondo Satira Dem (da: Facebook)

Il caso Marescotti è complesso, visto che l’attore ha detto di voler ritirare il voto al M5S dopo l’alleanza con la Lega. Ma è indice di un clima per niente sereno, aggravato dall’affaire Di Maio:

“Abbiamo sempre chiamato esponenti della maggioranza”, è la spiegazione dei martiniani. “Ci sarà anche qualche rappresentante della Lega?”.La risposta è incerta. Martina fu uno dei principali fautori del dialogo con i Cinque Stelle dopo le elezioni, per un governo insieme. E molti nel Pd sperano che –se il governo va in crisi – quel la possibilità ritorni.

Gira una locandina firmata “I love satira Dem”che la dice lunga su come la pensano i renziani: ipotizza un “Dibattito sulle scie chimiche”con Dario Franceschini e Gianni Cuperlo e “un collegamento in diretta con la villa di Beppe Grillo con Martina che spiccia casa”.

Leggi sull’argomento: «Sono un partito di strada e tu ti prendi gioco di me»

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